Nuovo allarme Efsa per contaminazione dei cibi da arsenico inorganico, una sostanza considerata pericolosa per la salute soprattutto se consumata inconsapevolmente attraverso alimenti e bevande. Ecco quali sono gli effetti negativi e quali rischi si corrono in caso di esposizione.

Cos’è l’arsenico inorganico

L’arsenico è un elemento chimico metalloide che è presente in natura in diverse forme. Sia organiche che inorganiche. Si tratta di una sostanza che è considerata particolarmente tossica in rurre e due le forme, specialmente quella inorganica, anche se continua ad essere utilizzata per vari scopi a livello industriale, in agricoltura e per il trattamento farmacologico di alcune malattie tra le quali la leucemia.

A basse concentrazioni inoltre, si può trovare in alcuni rimedi omeopatici. L’esposizione prolungata all’arsenico inorganico può essere un fattore di rischio per la salute umana. Specialmente quando l’elemento presente nel suolo e nella crosta terrestre contamina cibi e acqua. Quando grandi depositi della sostanza si depositano nelle rocce, alcuni prodotti che normalmente vengono consumati attraverso l’alimentazione infatti possono risultare pericolosi.

Numerosi studi hanno confermato che anche in dosi minime può risultare particolarmente nocivo, e negli anni si sono abbassate le soglie di quantità contenute nei prodotti alimentari associate all’esposizione massima per chilo corporeo.

Quali sono gli alimenti che lo contengono?

Gli alimenti che più contengono quantità di arsenico inorganico sono solitamente quelli che derivano da coltivazioni in acqua o che possono prevedere l’uso massiccio di pesticidi ed erbicidi. Quindi in particolare i cereali e prodotti a base di cereali trasformati, ma anche i latticini, verdure, pesce, caffè, l’acqua potabile del rubinetto o quella in bottiglia ed in particolare il riso.

Su quest’ultimo prodotto è scattato diverse volte l’allarme internazionale, perchè è stato dimostrato che la presenza di questo elemento nei terreni agricoli, in particolare quelli di zone vulcaniche o particolarmente inquinati, nei quali si produce il cereale, è fortemente elevata. La tossicità comunque dipende sempre dalla quantità consumata dell’alimento che contiene l’arsenico inorganico.

Pertanto alcuni soggetti sono sicuramente più esposti, soprattutto quelli che hanno introdotto nella dieta grandi quantità di riso integrale e derivati, spesso erroneamente considerati molti salutari, come le farine senza glutine e le gallette.

Pericoli per la salute

Il consumo di alimenti o acqua contaminati da arsenico può avere a lungo termine effetti molto negativi sulla salute. Sono state riscontrate nelle diverse ricerche effettuate infatti, correlazioni con la comparsa di alcuni tumori della pelle, lesioni cutanee, problemi cardiovascolari e metabolici, malattie croniche renali, aborto spontaneo e danni ad alcuni organi che possono comportare l’insorgenza di altri tipi di tumori come quelli del sistema endocrino, del pancreas e della vescica.

L’Oms dopo specifiche valutazioni ha ufficialmente inserito l’arsenico inorganico nella lista delle sostanze cancerogene. E periodicamente vengono effettuati rilievi a campione su alcuni dei prodotti considerati più a rischio. Compresa l’analisi delle acque potabili e destinate al consumo umano.

L’allarme Efsa sulla contaminazione da arsenico inorganico

L’Autorità europea per la sicurezza alimentare Efsa, pubblica periodicamente un rapporto relativo alle quantità di arsenico, che sia inorganico o organico,  rilevate nei cereali e nei prodotti alimentari derivati che vengono consumati in Europa. L’ultimo documento della valutazione del rischio risaliva al 2009. Ed in quello pubblicato il 18 gennaio 2024 vengono confermati i timori sul pericolo che questo elemento costituisce per la salute umana.

La Commissione Europea ha chiesto quindi un aggiornamento delle soglie massime di quantità presente. Che non devono essere superate per mantenere la sicurezza dei consumatori. La dose minima giornaliera di esposizione è stata quindi abbassata, da 0.8 a 0.06 microgrammi al giorno per chilo di massa corporea.

Questo dato è relativo agli studi tossicologici ed epidemiologici effettuati per la prevenzione dei tumori della pelle. Cioè il principale tipo di cancro associato all’assunzione di arsenico attraverso la dieta.