La terza tappa del Tour Down Under sorride ai colori italiani: Elia Viviani ha chiuso in seconda posizione la Tea Tree Gully – Campbelltown, frazione di 145 km che si è conclusa con un arrivo in volata. L’azzurro si è dovuto inchinare solo davanti allo strapotere di Sam Welsford: il corridore della Bora-hansgrohe ha infatti cinquistato il suo secondo successo personale in questa edizione della corsa australiana, durante la quale si era già imposto al termine della prima giornata.

Tour Down Under, Viviani torna a sorridere

Nonostante la frazione fosse sostanzialmente ideale per un arrivo in volata, diversi corridori hanno cercato di sferrare degli attacchi fin dalle prime fasi. La situazione si è stabilizzata definitivamente a 30 km dal traguardo, con gli uomini della Bora-hansgrohe che si sono messi a lavorare duramente per il loro velocista di riferimento, passato al team tedesco durante la scorsa sessione di ciclomercato dal team Dsm-firmenich. Come avvenuto nella prima frazione, lo strapotere del team di Welsford si è fatto valere nelle fasi cruciali: l’australiano ha centrato il suo secondo successo personale all’interno della corsa World Tour, mentre Elia Viviani ha chiuso in seconda posizione davanti a Daniel McLay, corridore britannico in forza alla Arkea-B&B Hotels.

Per quanto riguarda la classifica generale, Isaac del Toro (UAE Team Emirates) è arrivato 33° con lo stesso tempo di Welsford e conserva quindi la maglia di leader del Tour Down Under. Corbin Strong (Israel-PremierTech) è ancora secondo, con due secondi di ritardo. Dopo aver ottenuto il massimo dei secondi bonus nei due sprint intermedi, Axel Mariault (Cofidis) è risalito al terzo posto assoluto, con cinque secondi di ritardo rispetto al messicano.

Viviani già in forma al Tour Down Under

Per Elia Viviani, il secondo posto conquistato al Tour Down Under è sicuramente incoraggiante. Dopo due anni poco felici trascorsi alla Cofidis, nel 2022 l’azzurro è approdato alla Ineos-Grenadiers. Nel corso del 2023 ha ottenuto una buona serie di piazzamenti e nel finale di stagione si è anche imposto in una tappa del Tour of Guanxi e in una della Cro Race. Il fatto che sia già arrivato un piazzamento fa capire che l’azzurro ha probabilmente trovato la continuità che cercava: il campione olimpico di Rio 2016 ha rinunciato agli Europei su pista proprio per prendere parte alla corsa australiana. Per quanto riguarda la classifica generale, invece, il migliore degli azzurri attualmente è Diego Ulissi, in trentesima posizione.

La terribile caduta

Impressionante è stato l’incidente a 10 km dal traguardo della frazione odierna del Tour Down Under. Tra i corridori coinvolti nella caduta c’erano il campione australiano Luke Plapp (Jayco-AlUla), Cameron Scott (Bahrain Victorious), Rudy Molard (Groupama-FDJ e i corridori dell’Astana Qazaqstan Samuele Battistella e Michele Gazzoli. Molard è stato il corridore che ha avuto la peggio da questo incidente, in quanto si è dovuto ritirare. Impressionate è stata la botta che ha rimediato Plapp: il portacolori del Team Jayco – AlUla ha infatti concluso la tappa a dieci minuti dal vincitore di giornata. Dalle immagini è possibile capire quanto sia stata importante la botta rimediata dall’australiano. Il corridore, classe 2000, deve ancora valutare insieme al team le conseguenze di quanto accaduto. Una decisione sul proseguimento del suo Tour Down Under verrà preso solo nella notte italiana, alla vigilia della partenza della quarta frazione. Attualmente, Plapp ha rimediato numerose ferite superficiali, un gomito gonfio e ha forte dolore alla caviglia.

Domani si svolgerà la quarta frazione del Tour Down Under, la Murray Bridge-Port Elliot. Elia Viviani è chiamato a dare un altro segnale, qualora la condizione di forma dovesse sostenerlo: la frazione è quasi completamente pianeggiante e potrebbe quindi esserci il quarto arrivo in volata consecutivo in questa edizione della corsa. I riflettori, tuttavia, restano puntati su Sam Welsford, che sembra essere davvero il mattatore degli sprint in questo Tour Down Under.