Nuovi bonus contributivi mamme 2024 e taglio del cuneo fiscale, l’Inps è intervenuto per fornire chiarimenti su quando si applica una misura e quando l’altre e le modalità di calcolo. Sono due le agevolazioni previste dalla legge di Bilancio 2024: la prima, in vigore solo per quest’anno, è indirizzata alle madri con due figli e consente di azzerare i contributi previdenziali a carico delle donne fino a un massimo di 3.000 euro lordi all’anno; la seconda permette, allo stesso modo, l’azzeramento di contributi rimanendo in vigore per tre anni, ovvero fino a tutto il 2026. Questo secondo bonus è riservato alle donne madri di almeno tre figli. In entrambi i casi, le lavoratrici alle dipendenze devono essere assunte con contratto di lavoro a tempo indeterminato.
Anche il taglio del cuneo fiscale agisce sui contributi a carico dei lavoratori alle dipendenze, ma con percentuali del 6% o del 7% in relazione alla retribuzione mensile lorda. L’applicazione di una delle due misure deve essere verificata dai datori di lavoro riguardo alle lavoratrici con figli: l’Inps chiarisce, infatti, che il taglio del cuneo fiscale è alternativo rispetto al bonus mamme. E, dunque, subentra una volta che la lavoratrice non rientri più nei requisiti di poter avere la misura per le madri.
Nuovi bonus contributivi mamme 2024 e taglio cuneo fiscale: chiarimenti Inps su quando e come si applicano
Arrivano chiarimenti da parte dell’Inps in merito alla corretta applicazione del nuovo bonus sui contributi delle madri dipendenti con contratto a tempo indeterminato e il taglio del cuneo fiscale del 6% o del 7%. La prima misura è stata introdotta dalla legge di Bilancio 2024 con decorrenza dal 1° gennaio scorso al 31 dicembre 2026. Con questa agevolazione si prevede l’azzeramento (quindi lo sconto del 100%) dei contributi previdenziali a carico delle donne lavoratrici con almeno tre figli, fino al limite del compimento dei 18 anni.
La seconda misura, che rimarrà in vigore solo per tutto l’anno 2024, consente alle donne lavoratrici alle dipendenze, con contratto a tempo indeterminato e due figli, di beneficiare dell’azzeramento dei contributi a proprio carico fino a un massimo di 3.000 euro lordi. Per la fruizione di questo bonus è necessario che il figlio più piccolo dei due non abbia compiuto l’età di 10 anni.
Bonus contributivi mamme 2024, calcolo per determinare il taglio dei contributi da versare all’Inps
Le due misure di azzeramento dei contributi previdenziali a proprio carico consentono alle madri lavoratrici di non pagare il 9,19 per cento che, di media, si versa di contribuzione Inps. I contributi non pagati finiscono in busta paga a incrementare lo stipendio disponibile come avviene per il taglio del cuneo fiscale.
In questo ultimo caso, tuttavia, le percentuali di sconto di contributi previste si applicano al 9,19 per cento. Pertanto, per i dipendenti con retribuzione mensile fino a 1.923 euro lordi al mese (25mila euro all’anno), la percentuale del 7% va a diminuire il 9,19%. Per effetto della sottrazione, i contributi che il dipendente deve pagare sono pari al 2,19%.
Analogamente, per i contribuenti che beneficiano del 6% di sconto (da 1.923 a 2.692 euro lordi al mese, pari a 35mila euro all’anno), la percentuale da pagare è pari al 3,19 per cento.
Quando bisogna sostituire lo sconto contributivo?
In tutti i casi, la quota parte dei contributi scontata o abbattuta è recuperata nel monte contributi dell’Inps perché è lo Stato che investe le somme al posto del lavoratore. Ai fini della futura pensione, dunque, non cambia nulla. Il chiarimento effettuato dall’Inps con la circolare numero numero 11 del 16 gennaio 2024 riguarda la possibilità di alternativa alla quale hanno accesso le madri lavoratrici mediante il bonus contributivo.
Una volta terminato tale bonus (ad esempio, per il superamento del tetto di età dell’ultimo figlio) – consistente in un esonero più favorevole e, dunque, da preferire – la lavoratrice può accedere all’altra misura, quella del taglio del nucleo fiscale. La sostituzione del bonus avviene a decorrere dal mese susseguente a quello del compleanno del figlio più piccolo che compia i 10 anni (bonus 2024), ovvero i 18 anni (bonus 2024-2026).