Attore, comico, uno che ha fatto della risata il suo stile di vita. Accento romano evidente e romanista nell’anima, Antonio Giuliani non ha mai perso il contatto con la sua città, di cui è profondamente innamorato, sfondo su cui ha costruito spettacoli e da cui ha preso spunto. Teatro e tanta televisione nella sua carriera, ma anche radio e cabaret, per commentare l’esonero di Mourinho e l’arrivo di De Rossi, Giuliani, accanito tifoso della Roma, è intervenuto in escusiva a Tag24.

Da Mourinho a De Rossi, Giuliani a Tag24

La Roma riparte da Daniele De Rossi e da questo momento in poi inizia una nuova stagione all’interno della stagione. Quello di Mourinho non è stato un esonero normale, perchè Mourinho, per i tifosi giallorossi, non è stato un allenatore normale. E’ stato più una guida, un condottiero, un uomo in cui identificarsi e dietro al quale nascondersi. Uno che ha difeso il popolo, prima di tutto, e che gli ha consentito di tornare a gioire per un trofeo che mancava in città da tanti, troppi anni. Ora De Rossi ne raccoglie i cocci. sa bene che dovrà cambiare passo, per rilanciarsi e tornare in corsa Champions. E’ fiducioso e ha voglia di dimostrare che la stagione non è ancora finita. Per commentare il passaggio da Mourinho a De Rossi, Giuliani, attore, comico e noto tifoso romanista, è intervenuto in esclusiva a Tag24.

Ripartiamo dall’esonero di Mourinho, ti ha sorpreso o te lo aspettavi?

“Me lo aspettavo sinceramente, ma non in questi tempi. Lui nell’ultimo periodo aveva iniziato a farci capire qualcosa, lamentandosi costantemente della dirigenza giallorossa ma al tempo stesso dicendoci che i Friedkin non lo avrebbero mai mandato via. Lui ha preso gli applausi anche dopo aver perso il derby o dopo aver giocato male e questo non esiste da nessun altra parte al mondo. Ero sicuro che non gli avrebbero mai rinnovato il contratto, ma così, l’esonero da un momento all’altro, non me lo sarei immaginato”.

E adesso è iniziata l’era De Rossi. Cosa è successo?

“Sento tante persone che parlano, che commentano queste decisioni. Tutti i tifosi dicono che i Friedkin hanno sbagliato, molti sostengono che Daniele abbia sbagliato ad accettare l’offerta della Roma. Ma noi non sappiamo davvero cosa sia successo. Mettiamo che durante il colloquio che hanno fatto, Mourinho e il presidente abbiano avuto una lite furibonda? Questo possono saperlo solo loro. Fatto sta che, alla fine di quella chiacchierata, il mister ha dovuto fare i bagaglie e andare via. E’ stato tutto molto veloce, penso sia successo qualcosa di forte e pesante, altrimenti sarebbero arrivati insieme fino a fine anno”.

Cosa ha rappresentato Mourinho per la Roma?

“E’ stato il nostro Braveheart, un condottiero importante che ci ha difeso contro tutto e tutti e che ha cercato di porre l’attenzione su ciò che hanno provato a levarci in questi anni. E’ un comunicatore straordinario, un fenomeno. Purtroppo però ormai le società di calcio sono delle aziende e a livello aziendale, a prescindere dal mio amore per la squadra e per il mister, la decisione è corretta. Quando le cose vanno male si deve cambiare. Siamo partiti con un 2 a 2 in casa con la Salernitana. Abbiamo perso a Verona, a Bologna, due volte con il Milan, con la Juve e con l’Inter. Poi ci sono i derby, di cui 4 persi su 6; e poi i pareggi con Atalanta, Fiorentina e Lazio in campionato”.

Però c’è stato anche il percorso in Europa…

“Beh si, ma ci dobbiamo ricordare che siamo arrivati secondi nel girone di Europa League, quando con questa squadra avremmo dovuto fare punteggio pieno. Invece abbiamo quasi rischiato di arrivare terzi. E non ci dimentichiamo che se l’arbitro non dà quel rigore, a mio avviso dubbio, con la Cremonese, rischiamo di non passare neanche in Coppa Italia, per il secondo anno consecutivo. Se guardiamo queste cose, non con un occhio da tifoso, ma da manager, l’esonero è giusto. Garcia è stato esonerato per molto meno, terzo in classifica e già quasi qualificato in Champions”.

Cosa ha sbagliato Mourinho?

“Mourinho è un grande uomo, ma la Roma ultimamente non si poteva guardare. A Milano un disastro. Ci siamo presentati con questo 3-5-2 costantemente, ma i nostri laterali non fanno gioco sulle fasce. In molti mi dicono che i giocatori sono quelli, ma il Bologna come fa? Non ha i campioni, ma gioca. Altrimenti quello che ha fatto Ranieri, vincendo la Premier League contro i mostri sacri, diventa impossibile. Mourinho non è un tattico e la squadra era diventata prevedibile e gli avversari ti fanno male”.

L’annuncio di De Rossi

Come valuti invece la decisione presa da De Rossi?

“Daniele lo conosco e credo che nessun giocatore-tifoso come lui avrebbe potuto dire di no a una società che lui ama profondamente. Se lo avesse fatto, immaginate cosa sarebbe successo. E Mourinho sarebbe andato via lo stesso. Non puoi mai accontentare tutti. Lui oggi ha fatto un’intervista e ha spiegato che ha detto subito di si. Sa quello che deve fare, è vero che ha poca esperienza ma io ho fiducia in lui. Non ci dimentichiamo che suo padre ha allenato tantissimo e vinto molto con la Primavera, gli saprà dare i giusti consigli. Quando ha preso la Spal era in una situazione compromessa di classifica. Sicuramente è inesperto, ma non credo possa bruciarsi. Non lo abbiamo fatto con Bruno Conti, che si è salvato all’ultimo, e non lo faremo con lui”.

Cosa deve cambiare De Rossi?

“Nell’immaginario collettivo del tifoso romanista c’è il fatto che la finale di Budapest non ci è andata giù. Non abbiamo superato quella sconfitta e quella delusione. Adesso, tutto ciò che Daniele riuscirà a fare, andrà bene. Immaginate cosa sarebbe successo con qualunque altro allenatore. Sarebbero stati 60mila fischi. Sono felice per De Rossi perchè so quanto sia innamorato di Roma. Immagino già la sua vena, alla prima vittoria all’ultimo minuto. E pensate se riportasse in società anche Nainggolan. Tra l’altro lui è conosciuto e rispettato anche a livello mondiale. Spero lo sia anche dalla classe arbitrale, che ci ha massacrato con Mourinho”.

Obiettivi stagionali

Sarebbe una magia, per De Rossi, arrivare tra le prime quattro? L’unico modo per convincere la societàa puntare su di lui anche per il futuro?

“Arrivare al quarto posto, visto che i primi tre sono già presi, è possibile. Il Napoli ha vinto all’ultimo con la Salernitana, ma non mi convince ancora. La Lazio è in un buon momento perchè ha un allenatore che è riuscito a gestire la squadra, ma ha fatto i risultati con le piccole. Anche l’Atalanta non mi sembra uno squadrone. Credo che il quarto posto sia possibile. Dipende da come i giocatori della Roma affronteranno Daniele. Nelle ultime gare era come se i calciatori avessero già girato le spalle a Mourinho. Ora si devono svegliare quelli che stavano dormendo. Smalling ha dato segnali di vita, ma è fuori da mesi. Ha dato la colpa allo staff medico e ai collaboratori di Mou, insomma c’era già maretta. La Roma i giocatori li ha, Daniele deve compattare il gruppo”.