Il cloud computing è al momento concentrato nelle mani di poche aziende centralizzate, le quali possono quindi imporre i propri interessi sul mercato, a scapito degli utenti. Il dominio delle Big Tech è talmente evidente da aver destato polemiche sempre più serrate da parte dei secondi.
Proprio per cercare di porre un argine alla situazione, nel corso degli ultimi anni sono sorte soluzioni decentralizzate, che si propongono di sfruttare la blockchain per infrangere lo status quo. Tra di esse c’è anche Phala Network, una rete creata sulla blockchain di Polkadot. Di cosa si tratta, esattamente?
Phala Network: di cosa si tratta
Phala Network è una piattaforma di smart contract costruita su Substrate di Polkadot, che si propone di fornire servizi decentralizzati di cloud computing. Per farlo utilizza una tecnologia fondata su Trusted Execution Environment (TEE), grazie alla quale le aziende o gli utenti interessati possono archiviare i propri dati in maniera sicura.
La rete è già operativa in decine di città posizionate in ogni parte del globo e già nel passato mese di agosto poteva far conto su oltre 66.576 computer virtuali in funzione su più di 22mila nodi di rete. Grazie ad essa, Phala Network si propone di contrastare il dominio esercitato da realtà centralizzate come Amazon AWS o Google Cloud.
Per riuscirci propone naturalmente tariffe più convenienti e robuste dosi di sicurezza, dando una risposta ai problemi evidenziati dai sistemi centralizzati. Inoltre, fa leva su una serie di caratteristiche tecnologiche di rilievo, con molte soluzioni di ultima generazione che ne fanno una realtà estremamente interessante.
Le caratteristiche tecnologiche
Il sistema che è stato ideato dagli sviluppatori di Phala Network fa leva sull’ormai comprovata sicurezza di Polkadot per resistere ad ogni tentativo di manomissione. A questa prima caratteristica di rilievo ne va però ad aggiungere altre di non minore importanza.
A partire dai contratti riservati, smart contract creati praticamente da zero con il preciso intento di offrire adeguata protezione della riservatezza dei programmi gestiti. Si tratta di contratti intelligenti Turing-Complete i quali sono in grado di essere implementati dagli sviluppatori senza presentare livelli di difficoltà diversi da quelli che caratterizzano gli smart contract abituali.
Altra caratteristica preziosa di Phala Network è poi rappresentato dalla possibilità di comunicare con altre reti. Ne consegue quella interoperabilità che sta diventando sempre più popolare in ambito blockchain, proprio perché bypassa la mancanza di comunicazioni che affligge i sistemi DLT di prima generazione.
Nel funzionamento del network, un ruolo chiave spetta a due figure: utenti e nodi di lavoro. I primi vanno a verificare i dati crittografici tramite il software del nodo. oltre ad interrogare e distribuire gli smart contract sul sistema. I secondi, a loro volta, una volta che giungano le richieste degli utenti le elaborano eseguendo contratti riservati in hardware compatibile con TEE, in modo tale da proteggere la privacy. Il tutto in ambienti esterni alla rete, che permettono alla stessa di restare in costante stato di sicurezza.
Per assumere il ruolo di nodo gli interessati devono mettere in staking una determinata quantità di token PHA. La funzione è però caratterizzata non solo dagli incentivi, ma anche da penalità per i nodi dannosi. Chi arreca danni alla blockchain perde i coin depositati.
Per quanto concerne PHA, la sua tokenomics prevede una fornitura totale pari a un miliardo di esemplari. I gettoni virtuali sono utilizzati per il pagamento dei servizi sulla rete e per l’esecuzione di contratti intelligenti. Inoltre, conferiscono ai possessori che li depositano il diritto di partecipare ai processi di governo interni alla rete.
Le prospettive future di Phala Network
Il cloud computing rappresenta una realtà problematica. La centralizzazione e il vero e proprio monopolio esercitato dalle Big Tech va contro gli interessi degli utenti e delle aziende che ne necessitano.
Phala Network si propone di dare una risposta efficiente a questa problematica. Lo fa proponendo la decentralizzazione e la distribuzione di servizi tramite la blockchain. Il vantaggio che ne deriva è in termini di efficienza e di costi.
Sinora PHA non ha sfondato, considerato il 437° posto detenuto nella classifica di CoinMarketCap relativa alla capitalizzazione di mercato. Il problema di cui si occupa, però, continua a restare sulla scena, alla stregua di un convitato di pietra. Una situazione che potrebbe infine facilitarne l’affermazione, nel futuro più o meno prossimo.