Taglio del cuneo fiscale, lo sconto sui contributi raddoppia per chi ha due lavori: l’Inps è tornata sulla misura di bonus sui versamenti previdenziali dei lavoratori alle dipendenze, fornendo ulteriori chiarimenti su come calcolare correttamente l’importo della misura. Il taglio dei contributi previdenziali Inps, dunque, deve essere parametro su ciascun rapporto di lavoro. Indifferentemente dal fatto che si tratti di datori di lavoro differenti o dello stesso. Nel caso di due contratti di lavoro part time, ad esempio, il vantaggio per il lavoratore è evidente.
La circolare dell’Istituto di previdenza è la numero 11 dello scorso 16 gennaio. Nella comunicazione, l’Istituto di previdenza, oltre a chiarire che chi ha più rapporti di lavoro ha diritto all’applicazione del taglio del cuneo fiscale su ciascuno di essi, sancisce anche che lo sconto contributivo non si applicherà alla tredicesima mensilità di dicembre 2024.
Taglio cuneo fiscale, lo sconto sui contributi raddoppia per chi ha due lavori: ecco come calcolare il bonus 2024
Nuovi chiarimenti dell’Inps in merito al taglio del cuneo fiscale, la misura che il governo guidato da Giorgia Meloni ha confermato nella legge di Bilancio per tutto il 2024 sui contributi versati di tasca propria dai lavoratori alle dipendenze.
Il taglio dei contributi previdenziali non incide sulla futura pensione del lavoratore alle dipendenze in quanto lo Stato copre i versamenti verso l’Istituto di previdenza per la quota di sconto al lavoratore dipendente. Di norma, i contributi a carico di quest’ultimo risultano nella percentuale del 9,19 per cento. È su questa percentuale che il datore di lavoro deve effettuare lo sconto del 6% o del 7%, a seconda della retribuzione di riferimento.
Taglio cuneo due lavori 2024, anche con lo sconto non cambia nulla sulla futura pensione
La legge di Bilancio 2024 ha confermato le aliquote di bonus contributivo già applicate nelle buste paga di 14 milioni di dipendenti da luglio a dicembre 2023. Nel dettaglio, al 9,19% deve essere sottratta l’aliquota del 7 per cento per i dipendenti con redditi entro i 1.923 euro lordi al mese (25mila euro lordi all’anno) o del 6 per cento per le retribuzioni mensili lorde tra 1.923 e 2.692 euro lordi al mese, pari a 35mila euro all’anno.
Nonostante l’applicazione dello sconto sui contributi a carico dei lavoratori dipendenti, le future pensioni non subiranno decurtazioni. La quota di contributi non versati dai lavoratori è coperta dello stanziamento di oltre 10 miliardi di euro effettuato dal governo nella legge di Bilancio 2024.
Come calcolare lo sconto sui contributi a proprio carico?
Per molti addetti ai lavori, il dubbio riguardava i lavoratori che avessero più rapporti di lavoro con differenti datori o con lo stesso, anche in modalità part time. Come va applicato, in questo caso, il taglio del cuneo fiscale? L’Inps ha chiarito nella circolare del 16 gennaio che il bonus sui contributi va applicato separatamente per ciascun rapporto di lavoro, indipendentemente l’uno dall’altro.
Seguendo le indicazioni operative dell’Inps, pertanto, può capitare che un lavoratore abbia più di un rapporto di lavoro, ad esempio, due rapporti part time, con una retribuzione lorda mensile di 1.900 euro.
Applicando lo sconto distintamente sulle due buste paga, si ottiene un taglio di 266 euro al mese, pari a oltre 3.190 euro all’anno. La convenienza è evidente soprattutto perché, se si considerasse un unico rapporto di lavoro da 3.800 euro, il dipendente non avrebbe diritto allo sconto, destinato ai dipendenti fino a 2.692 euro lordi al mese.
Calcolo tetto di stipendio per avere lo sconto sui contributi Inps
Pertanto, il tetto di retribuzione ai fini dell’applicazione del taglio del cuneo fiscale e l’applicazione di una delle due percentuali di sconto contributivo, deve essere verificato per ogni datore di lavoro. In caso di più datori, la verifica del tetto di retribuzione (di 1.923 o di 2.692 euro lordi al mese) deve essere effettuata per ciascun rapporto di lavoro, da considerare separatamente.