Con 138 voti a favore, la Camera dei deputati ha approvato in via definitiva il disegno di legge di conversione del decreto contro le eco proteste. Di fatto, s’inaspriscono le sanzioni per chi imbratta beni culturali e paesaggistici.
Diventa legge il ddl sulle eco proteste. Sangiuliano: “Saranno i vandali a pagare”
È la vittoria del ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano, primo firmatario della norma che aveva già incassato l’ok del Senato lo scorso 11 luglio.
Non si tratta di vincere nulla – ha detto l’ex direttore del Tg2 nella videointervista raccolta dall’inviato di Tag24 Michele Lilla – piuttosto si tratta di sancire un principio di rispetto: è giusto che chi deturpa e danneggia un monumento paghi per il ripristino dello stesso e che non siano i cittadini italiani a farlo.
Il ministro si è espresso anche sulla street art.
Ho incontrato esponenti di questo mondo e abbiamo trovato un accordo affinché possano esprimere la propria arte in spazi e momenti che siano concordati.
E se nel decreto rientrasse anche Sgarbi? Ma l’emendamento è respinto
L’Aula ha parallelamente respinto l’emendamento a firma dell’esponente di Alleanza Verdi e Sinistra Angelo Bonelli che chiedeva un ulteriore inasprimento qualora, a deturpare l’opera, fosse un pubblico ufficiale. Un testo pensato per tirare dentro anche il caso Sgarbi e dunque il candelabro comparso nel quadro caravaggesco di Rutilio Manetti rubato, non rubato,… nì. Sangiuliano riceve una domanda a tal proposito, si arrabbia, ingrana la quarta e, alle sue spalle, lascia le parole che seguono:
Certo che le norme si applicano sempre, ma ci vuole sempre un processo e questo non lo fanno i giornalisti, ma i magistrati.