Il cantante e chitarrista italiano Danilo Sacco, per lungo tempo voce iconica della celebre band emiliana dei Nomadi, ha lasciato il gruppo nel 2011.
Che fine ha fatto Danilo Sacco?
Dopo aver lasciato i Nomadi, Danilo Sacco ha proseguito la sua carriera di cantante e chitarrista. La decisione di abbandonare la band non è stata facile, ma Sacco ha rivelato che nessuno dei suoi ex colleghi ha cercato di dissuaderlo.
Da solista, Sacco ha inciso 4 album:
- 2011 – L’orizzonte degli eventi (autoproduzione)
- 2012 – Un altro me (Warner Music)
- 2014 – Minoranza rumorosa (E20 Sound)
- 2018 – Gardè (Artist First)
Perché Danilo Sacco ha lasciato i Nomadi?
Ma cosa ha portato Danilo Sacco a lasciare i Nomadi? La risposta è stata fornita direttamente dallo stesso artista durante un’intervista concessa a Rockol.it. “Se non fosse stato per l’infarto di due anni fa, non ci troveremmo qui a ponderare su questa domanda”, ha esordito il cantante, svelando le sue doppie paure: “Paura di morire e anche di non riuscire a completare il mio viaggio. Mi sono reso conto che non ero riuscito a fare quello che dovevo: cercare me stesso fino in fondo. Ho compiuto molte tappe, ma non tutte”.
L’artista ha poi aggiunto: “Con i Nomadi, il mio viaggio era giunto al termine. Dovevo cercare me stesso in un’altra direzione. Dovevo fermarmi, ma ciò non era possibile a causa di troppi impegni. Per senso di responsabilità, nonostante la fatica e il dolore, ho ripreso quasi subito a cantare e sono ripartito in tour. Ma qualcosa si era spezzato. E non aveva nulla a che fare con Beppe Carletti e gli altri ragazzi, persone splendide che ringrazierò sempre. Ero io che dovevo prendere le distanze e concentrarmi su ciò che mi mancava, anziché su ciò che avevo ottenuto: fama, calore, gioie ed emozioni”.
“I Nomadi sono un’assicurazione sulla vita: troppo facile. Devo mettermi alla prova in nuove sfide”, ha affermato il cantante, rivelando al contempo di sentire la mancanza dei fan. “Il popolo nomade. Chi non lo conosce non può capire. I nostri fan sono un dono del cielo. I primi anni sono stati duri, ma era logico: arrivavo dopo Augusto e non ero ancora Danilo. Spero non mi abbandonino. Di certo, non tradirò i loro e i miei ideali”.