Quando si compila l’Isee ordinario, spesso il valore risultante dall’attestazione non consente di accedere a molteplici vantaggi e agevolazioni. Ciò accade perché l’Isee considera redditi e patrimoni riferiti a due anni prima. Ad esempio, per l’Isee del 2024, vengono considerati i redditi del nucleo familiare percepiti nel 2022, e lo stesso si applica ai patrimoni e alle giacenze medie dei conti correnti.

In due anni, la situazione economica di qualsiasi nucleo familiare può subire variazioni significative. Per questo motivo, è stato introdotto l’Isee corrente, che fornisce un valore dell’attestazione più vicino alla situazione economica attuale al momento della presentazione della Dsu. Dopo aver compilato la Dsu per l’Isee ordinario, potrebbe quindi essere necessario richiedere l’Isee corrente per il 2024.

Per soddisfare questa esigenza, che riguarda potenzialmente molte famiglie, è utile comprendere come ottenere l’Isee corrente e quali differenze presenta rispetto al modello Isee ordinario.

Quando si può fare l’Isee corrente 2024?

In caso di perdita di attività di lavoro e/o reddito l’Isee corrente può essere presentato dal 1 gennaio 2024, dopo aver eleborato la DSU ordinaria.

Cos’è l’Isee corrente?

Il modello Isee fa riferimento ai redditi percepiti nel secondo anno solare precedente la presentazione della Dsu (dichiarazione sostitutiva unica). Tuttavia, considerare un periodo di due anni può risultare prolungato, durante il quale la situazione economica di un nucleo familiare può subire variazioni, sia in miglioramento che in peggioramento, per svariati motivi.

Per affrontare questa dinamica, è possibile richiedere il modello Isee corrente, il quale riflette la situazione di redditi e patrimoni nei 12 mesi precedenti la Dsu, offrendo così una rappresentazione più attuale della realtà economica del nucleo familiare.

Chi può richiedere l’Isee corrente?

Poiché l’Isee corrente è strettamente collegato alle variazioni nei redditi e nei patrimoni, può essere richiesto nei seguenti casi:

  1. Perdita del lavoro;
  2. Riduzione o sospensione del rapporto lavorativo;
  3. Inserimento nel nucleo familiare di un contribuente che trova impiego come dipendente a tempo indeterminato;
  4. Interruzione di trattamenti previdenziali, assistenziali e indennitari al di fuori del reddito complessivo ai fini Irpef;
  5. Inizio della fruizione di trattamenti previdenziali, assistenziali e indennitari al di fuori del reddito complessivo ai fini Irpef durante la validità dell’Isee corrente;
  6. Cambio di lavoro, ad esempio, passando da un’occupazione dipendente a quella di lavoratore autonomo durante il periodo di validità dell’Isee corrente.

Quali documenti servono per l’Isee corrente?

Per ottenere il modello Isee corrente, è necessario presentare i seguenti documenti:

  1. Isee ordinario;
  2. Dichiarazione Sostitutiva Unica (Dsu);
  3. Certificazione che attesti la variazione della condizione lavorativa (come la lettera di licenziamento o la chiusura della partita Iva) o la comunicazione della modifica del trattamento, indicante data e tipologia di variazione;
  4. Dettagli relativi agli importi perceputi nell’anno precedente (12 mesi) alla presentazione dell’Isee corrente, comprensivi di buste paga, certificazioni di lavoro autonomo e trattamenti assistenziali, previdenziali e indennitari di qualsiasi natura, ricevuti da enti pubblici, inclusi i bonus, il reddito di cittadinanza, gli assegni familiari, ecc.;
  5. Nel caso di perdita di patrimonio mobiliare e/o immobiliare, è richiesta la documentazione relativa al patrimonio al 31 dicembre dell’anno precedente, e occorre comunicare saldo e giacenza per i conti correnti.