Il 16 gennaio 2024 ha segnato un momento significativo nel campo dei risarcimenti per lesioni stradali gravi in Italia. Il Consiglio dei Ministri, sotto la guida del ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, ha approvato in esame preliminare un regolamento importante. Questo decreto, che sarà formalizzato con un Decreto del Presidente della Repubblica (DPR), introduce la Tabella Unica Nazionale per il risarcimento del danno non patrimoniale causato da lesioni stradali gravi, o macrolesioni. Questo provvedimento, atteso da quasi due decenni, mira a garantire alle vittime di incidenti stradali un risarcimento pieno ed equo, introducendo maggiore uniformità e certezza nel trattamento dei casi.

Tabella Unica Nazionale: cosa cambia nel risarcimento

La Tabella Unica Nazionale rappresenta una significativa riforma nel settore dei risarcimenti danni non patrimoniali derivanti da lesioni gravi da circolazione stradale. La novità principale consiste nell’introduzione di uno schema di valutazione delle menomazioni all’integrità psicofisica, basato su una scala da 10 a 100 punti di invalidità. La riforma stabilisce valori economici precisi per ogni punto di invalidità, superando le disparità precedentemente esistenti tra i vari Tribunali Italiani. Questa uniformità nel calcolo del risarcimento rappresenta un passo avanti significativo verso la giustizia e l’equità per le vittime.

Danno biologico e danno morale: nuove prospettive di valutazione

Il regolamento separa e valuta in modo distinto le componenti del danno biologico e del danno morale. Il danno biologico viene quantificato in base a un sistema che considera sia il grado di invalidità sia l’età del danneggiato. La riforma introduce un moltiplicatore per il danno morale, utilizzato per incrementare i valori del danno biologico. Questo moltiplicatore, applicabile solo dietro rigorosa dimostrazione, rappresenta un cambiamento significativo nella valutazione del danno morale, definito come sofferenza e turbamento psicologico.

Quali sono gli obiettivi e i benefici del nuovo regolamento

Il provvedimento punta a garantire un risarcimento completo ed equo per le vittime di sinistri stradali, razionalizzando i costi per il sistema assicurativo e mantenendo sostenibili i premi assicurativi per i consumatori. La riforma si inserisce in un più ampio percorso di ristrutturazione del settore assicurativo, volto a migliorare l’efficienza e la sostenibilità del sistema. Uno degli obiettivi principali è contenere l’incremento dei costi dell’assicurazione RC auto, in risposta alle recenti dinamiche di aumento dei premi.

Infatti, questa riforma arriva in un contesto di crescenti costi dell’RC auto, con una media nazionale in aumento del 7,1% rispetto all’anno precedente. Alcune regioni, come Napoli e Prato, registrano i costi più elevati, mentre altre, come Enna e Oristano, vantano tariffe più basse. La riforma mira a bilanciare queste disparità, garantendo tariffe più eque e accessibili su tutto il territorio nazionale.

Tabella Unica Nazionale: come cambia il risarcimento per lesioni gravi in incidenti stradali

Gli incidenti stradali, purtroppo frequenti, portano spesso a lesioni gravi che possono avere un impatto significativo sulla vita delle persone coinvolte. In Italia, il sistema assicurativo categorizza i danni subiti in due tipologie principali: i danni patrimoniali e i danni non patrimoniali.

I danni patrimoniali includono le spese dirette conseguenti all’incidente (danno emergente) e la perdita di guadagni durante il periodo di recupero o in caso di disabilità permanente (lucro cessante).

Al contrario, i danni non patrimoniali si riferiscono al danno biologico, morale, e ad altri aspetti che impattano la vita personale e sociale della vittima.

La Tabella Unica Nazionale interviene per regolamentare il risarcimento di tali danni, sia per lesioni gravi (con un’invalidità permanente dal 10 al 100%) sia per lesioni più lievi (con un’invalidità permanente dal 1 al 9%).

Criteri di calcolo del risarcimento secondo la Tabella Unica Nazionale

Il processo di calcolo del risarcimento è dettagliato e tiene conto di vari fattori. La Tabella Unica Nazionale considera il danno biologico sia permanente che temporaneo, nonché il danno morale, che riflette la sofferenza psicologica della vittima.

Per stabilire l’ammontare del risarcimento, vengono considerati l’età della persona danneggiata e la gravità del danno. Ad esempio, il valore economico attribuito a ogni punto di invalidità varia in base all’età, e vengono applicati coefficienti moltiplicatori per i danni biologici e morali. Questi calcoli assicurano che il risarcimento sia proporzionato al grado di sofferenza e disabilità subite dalla vittima.

Il risarcimento viene quantificato in termini monetari, con importi specifici assegnati per ogni punto di invalidità e per ogni giorno di inabilità assoluta. Ad esempio, il primo punto di invalidità è valutato 939,78 euro, mentre per ogni giorno di inabilità assoluta è prevista una liquidazione di 39,37 euro come danno biologico temporaneo. Questi valori sono soggetti a revisione annuale per adeguarli all’inflazione e alle variazioni dell’indice nazionale dei prezzi al consumo.

L’incremento per il danno morale, poi, varia tra il 30 e il 60 percento del danno biologico temporaneo.