Il magistrato César Suárez è stato ucciso ieri a colpi di arma da fuoco da un commando di sicari da un nella città di Guayaquil, in Ecuador. Il pubblico ministero era incaricato di indagare sull’assalto armato alla televisione Tc da parte di un gruppo armato di narcotrafficanti, trasmesso in diretta lo scorso 9 gennaio. L’attacco era stato trasmesso in diretta. Il Paese è travolto in queste settimane da un’ondata di violenza causata dallo scontro tra forze governative e bande criminali coinvolte nel narcotraffico internazionale.
Magistrato ucciso in Ecuador: era a capo delle indagini sull’assalto armato alla Tv trasmesso in diretta
Non si ferma la scia di violenza in Ecuador. Il pm Cesar Suarez è stato raggiunto da diversi proiettili mentre si trovava a bordo della sua auto, in una strada di Guayaquil, principale porto marittimo dell’Ecuador ed epicentro degli scontri che stanno scuotendo il Paese in questi giorni. Il procuratore era a capo di un pool di magistrati che indagava sull’assalto alla televisione di Stato, avvenuto il 9 gennaio.
Sulla base dei primi dettagli rivelati dal quotidiano locale Expreso, Suarez è rimasto vittima di un’imboscata mentre si stava recando a un’udienza nell’area Nord della città. Uno o più sicari avrebbe accostato l’autovettura del pm, sparando numerosi colpi ‘arma da fuoco dalla parte del finisterno del coducente. Il magistrato sarebbe morto sul colpo.
Chi è Cesar Suarez, il pm ucciso a Guayaquil: non aveva la scorta
Cesar Suarez era un magistrato molto noto in Ecuador. Sotto la sua guida, sono state condotte diverse indagini negli ultimi anni, soprattutto nell’ambito di inchieste sul traffico internazionale di cocaina. Dato il suo ruolo nella lotta al narcotraffico, aveva già ricevuto diverse minacce di morte. Nonostante fosse nel mirino delle bande criminali del Paese, non gli era stata affidata alcuna scorta.
L’ultimo caso che stava seguendo era quello dell’assalto armato durante una trasmissione del canale televisivo di Stato Tc, con sede proprio a Guayaquil, città al centro delle violente battaglie tra le forze armate del Paese e le bande criminali legate al traffico internazionale di droga. In quell’occasione diversi giornalisti furono presi in ostaggio da un gruppo terroristico e i momenti drammatici del sequestro furono vissuti in diretta dal pubblico ecuadoriano.