Si è spento a Roma il 16 gennaio 2024 il noto cardinale e arcivescovo cattolico italiano Sergio Sebastiani: scopriamo insieme qual è stata la causa della morte e rivediamo la sua biografia e la sua carriera ecclesiastica. Sebastiani era un uomo di chiesa molto amato ed apprezzato sia dai suoi colleghi, sia dalla comunità di fedeli.

Addio a Sergio Sebastiani: la causa della morte e l’età

Sergio Sebastiani è scomparso nella giornata di martedì 16 gennaio 2024 all’età di 92 anni: la causa della morte non è stata resa nota, ma è altamente probabile che sia collegata alla sua età avanzata. È possibile dunque che il cardinale si sia spento per alcune complicazioni legate alla vecchiaia.

Al momento comunque non sono disponibili maggiori informazioni in merito al motivo del decesso del religioso italiano. Sebastiani, nato l’11 aprile del 1931 a Montemonaco, località in provincia di Ascoli Piceno, si è spento a Roma, dove si trovava ormai da svariati anni.

La biografia e gli studi

Sergio Sebastiani, famoso cardinale italiano nonché Presidente emerito della Prefettura per gli Affari Economici della Santa Sede, era figlio di papà Angelo e di mamma Lucia Valeri. Sin da molto giovane aveva mostrato il proprio interessamento per il mondo della Chiesa cattolica.

Così, nel 1940, egli entrò nel Seminario vescovile di Ascoli Piceno, nelle Marche. Nel 1946 passò al Seminario arcivescovile di fermo per completare gli studi secondari. Era ancora un ragazzino. Frequentò l’Almo Collegio Capranica di Roma, dove seguì corsi di Filosofia e di Teologia presso la Pontificia Università Gregoriana.

Proprio qui egli ottenne inoltre la licenza in Sacra Teologia. Da ragazzo continuò gli studi e conseguì inoltre la laurea in Diritto Canonico presso la Pontificia Università Lateranense.

La carriera ecclesiastica del cardinale

Un vero e proprio cambiamento nella sua vita arrivò nel 1956. Il giorno 15 luglio egli fu ordinato sacerdote dall’Arcivescovo di Fermo, Mons. Norberto Perini. Così entrò a far parte della Pontificia Accademia Ecclesiastica su richiesta di Mons. Domenico Tardini.

Quattro anni dopo, nel 1960 Sebastiani ottenne la nomina di Segretario della Nunziatura Apostolica del Perù. Nel ‘62 fu trasferito alla Nunziatura Apostolica del Brasile. Passò alla Nunziatura Apostolica del Cile nel ’66 con la nomina a Uditore di Nunziatura.

L’anno successivo Monsignor Giovanni Benelli, che ricopriva la carica di Sostituto della Segreteria di Stato, decise di chiamarlo a Roma. Egli iniziò allora a lavorare presto la Segreteria di Stato della Santa Sede, prima come Segretario dei Cardinali Cicognani e Villot (Segretari di Stato di Papa Paolo VI) e, in seguito, Capo della Segreteria dello stesso Sostituto della Segreteria di Stato.

La carriera ecclesiastica di Sergio Sebastiani ormai aveva preso il via ed egli ha iniziato a ricoprire, anno dopo anno, incarichi sempre più importanti. Ha svolto ruoli speciali, ad esempio, anche presso il Consiglio d’Europa.

Un anno altrettanto speciale per lui fu il 1976. Il ricevette il titolo di Arcivescovo titolare di Cesarea di Mauritania e Pro-Nunzio Apostolico in Madagascar e Mauritius con incarico di Delegato Apostolico per La Riunione e le Isole Comore.

Poi la Santa Sede lo incaricò di costituire una zona pastorale dell’Oceano Indiano. Il 30 ottobre ricevette l’ordinazione episcopale.

Negli anni successivi egli visse in diverse città del mondo, proprio alla luce degli incarichi che gli venivano continuamente conferiti. Lavorò in Turchia, ad Ankara, dove promosse rapporti amichevoli e dialoghi tra la comunità ebraica e quella musulmana.

Poi ritornò ancora a Roma. Nel ’94 il Papa gli affidò il prestigioso incarico di primo Segretario Generale del Consiglio di Presidenza e del Comitato Centrale per il Grande Giubileo dell’Anno 2000. Rimase in questo ufficio per tre anni.

Nel ’97 ebbe il ruolo di Presidente della Prefettura degli Affari Economici della Santa Sede. Mantenne questo incarico per quasi 10 anni, ovvero fino all’aprile del 2008.

Nel febbraio nel 2001 fu Papa Giovanni Paolo II, Pontefice eletto nel ’78, ad elevarlo al rango di cardinale.