Contratti PA 2019-2021, è prevista per oggi 18 gennaio 2024 la firma definitiva del contratto per i docenti e i dipendenti Ata della scuola, mentre per i medici si dovrà attendere martedì prossimo, 23 gennaio. Per effetto dei rinnovi contrattuali, sono note le cifre degli aumenti degli stipendi in busta paga, alcuni dei quali già scattati nei mesi scorsi. A dare notizia dell’ufficializzazione del calendario delle sigle contrattuali è stata l’agenzia Aran che cura le trattative per il governo dei rinnovi degli accordi dei comparti della Pubblica amministrazione.
L’ultima tappa prima della firma definitiva è stato il controllo della Corte dei conti, arrivato nella giornata del 17 gennaio. Gli aumenti in busta paga arriveranno a febbraio per i medici e i veterinari, mentre per la scuola gli aspetti economici erano stati già anticipati nei mesi scorsi.
Per effetto degli ultimi rinnovi dei contratti del precedente triennio, rimangono aperti i contratti relativi ai dipendenti di Palazzo Chigi, per un totale di circa duemila dipendenti. Le attese sono per le nuove trattative dei rinnovi dei contratti del corrente triennio, quello che va dal 2022 al 2024.
Contratti PA 2019-2021, oggi la firma rinnovo scuola e il 23 gennaio i medici: ecco di quanto aumentano gli stipendi
In arrivo nella giornata di oggi, 18 gennaio 2024, la firma definitiva sul contratto dei dipendenti della scuola del triennio 2019-2021, i cui effetti economici erano stati già anticipati nei mesi scorsi. Interessati, in tutto, 1.232.248 dipendenti dei quali 1.154.993 lavoratori di scuola e Afam, inclusi gli 850.000 docenti e i 77.255 dipendenti delle università e degli enti di ricerca, a esclusione degli insegnanti universitari.
Sono noti gli aumenti degli stipendi: agli insegnanti andranno 124,40 euro in più di media al mese, mentre al personale amministrativo, tecnico e ausiliario (Ata) l’incremento nel cedolino di busta paga si ferma a 96,72 euro. Più consistenti gli aumenti ai direttori amministrativi (Dsga), ai quali andranno 197,50 euro lordi in più al mese.
NoiPa ha versato gli incrementi in busta paga del contratto scuola 2019-2021 in più tranche. Nel dettaglio, nell’emissione straordinaria di dicembre del 2022, gli aumenti stipendiali si erano fermati a 98 euro di media per tutto il comparto, mentre ai docenti sono andati in media 103 euro in più al mese.
Nello stesso mese, Noipa aveva già pagato gli arretrati per la ritardata firma del nuovo contratto, quantificati in 2.450 euro lordi per gli insegnanti e in 2.362,49 euro lordi in media per l’intero comparto.
Contratti oggi scuola medici, ecco le cifre degli aumenti degli stipendi e arretrati dei camici bianchi
Per i medici, invece, la firma definitiva del contratto della Sanità arriverà solo martedì prossimo, 23 gennaio 2024. In base all’accordo al quale sono arrivati i sindacati all’Aran, ai camici bianchi andranno 289 euro di media in più al mese, considerando le cifre al lordo.
Medici e dirigenti percepiranno pure gli arretrati per il ritardato rinnovo del contratto: si va da un minimo di 6.000 a un massimo di 10.000 euro. In tutto, la platea del rinnovo contrattuale è di 120.063 medici e 14.573 dirigenti sanitari non medici. Ecco cosa prevede il rinnovo per i medici nel dettaglio.
Nuovi contratti Pa 2022-2024, si attende la partenza delle trattative all’Aran
Nel corso di quest’anno partiranno all’Aran le trattative per il rinnovo dei contratti dei comparti della Pubblica amministrazione per il triennio in corso, ovvero il 2022-2024. Per i rinnovi, il governo guidato da Giorgia Meloni ha stanziato nella legge di Bilancio 2024 sette miliardi di euro, dei quali 5 miliardi andranno al comparto della sanità.
Nelle scorse settimane, all’Aran si è già trovato l’accordo sulla definizione delle aree e dei comparti. Si attende l’emanazione della direttiva “madre” che dovrà contenere le indicazioni generali del ministero della Funzione pubblica sui contenuti che i rinnovi dei vari comparti dovranno avere in comune.
Le trattative per il rinnovo dei contratti del nuovo triennio si annunciano particolarmente impegnative. I dipendenti del pubblico impiego, infatti, dovranno recuperare quanto perduto in termini di potere d’acquisto per effetto dell’alta inflazione registrata nel corso degli anni 2022 e 2023.