Giovanna Pedretti, la ristoratrice di Sant’Angelo Lodigiano trovata senza vita domenica 14 gennaio nel Lambro dopo la bufera scatenata da una recensione online, sarebbe morta “per annegamento”. Questo quanto emerso dall’autopsia che si è svolta oggi, 17 gennaio 2024, nell’Istituto di Medicina Legale di Pavia.
L’autopsia su Giovanna Pedretti, la ristoratrice forse suicida: “Morte compatibile per annegamento”
Stando all’esame eseguito sul cadavere, durato oltre quattro ore, erano presenti ferite oltre che ai polsi e a un braccio, anche a una gamba e al collo. Non sarebbero però state così profonde da determinarne la morte.
Il corpo della ristoratrice 59enne sarà probabilmente riconsegnato alla famiglia giovedì. Gli inquirenti non hanno dubbi sul suicidio. La donna era passata da essere un’eroina nazionale- per la sua risposta al cliente omofobo- agli insulti, dopo che Selvaggia Lucarelli e il compagno Lorenzo Biagiarelli avevano sollevato dei dubbi sulla veridicità della famosa recensione contro disabili e gay.
I due avevano infatti ipotizzato che fosse stata scritta dalla stessa Pedretti per guadagnare consensi e visibilità. Ora, per risalire all’autore della recensione “incriminata”, è stato chiesto l’aiuto di Google.
La testimonianza rilasciata ai carabinieri
Giovanna Pedretti era stata convocata dai carabinieri di Sant’Angelo Lodigiano come “potenziale vittima” del reato di ‘propaganda ed istigazione a delinquere per motivi di discriminazione razziale, etnica e religiosa’, in riferimento alla recensione pubblicata su Google.
Lo hanno riferito i carabinieri in una nota. Le forze dell’ordine hanno inoltre evidenziato che il colloquio era stato breve, della durata di pochi minuti. La titolare della pizzeria Le Vignole ne aveva confermato il contenuto. Senza, però, riuscire a fornire ulteriori dettagli sull’identità del cliente, che aveva poi rimosso quanto scritto in precedenza.
All’alba del giorno dopo, la ristoratrice è stata trovata senza vita nelle gelide acque del fiume Lambro.