CU 2024: con la pubblicazione del provvedimento n. 8253 del 15 gennaio 2024 da parte del Direttore dell’Agenzia delle Entrate, l’amministrazione finanziaria ha comunicato l’approvazione dei modelli di Certificazione Unica 2024 relativi al periodo di imposta 2023 e ha fornito le istruzioni operative ai fini della compilazione e dell’invio dei medesimi.

Il suddetto provvedimento dell’AdE, nello specifico, si riferisce alle seguenti disposizioni legislative:

  • l’art. 57, l’art. 62, l’art. 66, l’art. 67 comma 1, l’art. 68, comma 1, l’art. 71, comma 3, lett. a), e l’art. 73, comma 4, del decreto legislativo n. 300 del 30 luglio 1999;
  • l’art. 5, comma 1, e l’art. 6 dello Statuto dell’Agenzia delle Entrate, il quale è stato pubblicato all’interno della Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana n. 42 del 20 febbraio 2001;
  • l’art. 2, comma 1, del Regolamento di amministrazione dell’Agenzia delle Entrate, il quale è stato pubblicato all’interno della Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana n. 36 del 13 febbraio 2001;
  • il decreto del Ministero delle Finanze del 28 dicembre 2000, il quale è stato successivamente pubblicato all’interno della Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana n. 9 del 12 gennaio 2001;
  • il decreto del Presidente della Repubblica n. 600 del 29 settembre 1973, e successive modificazioni;
  • il decreto del Presidente della Repubblica n. 917 del 22 dicembre 1986, e successive modificazioni;
  • il decreto legislativo n. 124 del 21 aprile 1993;
  • il decreto legislativo n. 314 del 2 settembre 1997, e successive modificazioni;
  • il decreto legislativo n. 461 del 21 novembre 1997, e successive modificazioni;
  • il decreto del Presidente della Repubblica n. 322 del 22 luglio 1998, e successive modificazioni;
  • il decreto del 25 agosto 1999, il quale è stato successivamente pubblicato all’interno della Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana n. 207 del 3 settembre 1999;
  • il decreto legislativo n. 506 del 30 dicembre 1999;
  • il decreto legislativo n. 47 del 18 febbraio 2000;
  • la legge n. 212 del 27 luglio 2000;
  • il Regolamento del Parlamento europeo e del Consiglio UE n. 679 del 27 aprile 2016;
  • il decreto legislativo n. 196 del 30 giugno 2003;
  • il decreto legislativo n. 252 del 5 dicembre 2005;
  • il decreto legislativo n. 175 del 21 novembre 2014;
  • il decreto legislativo n. 147 del 14 settembre 2015;
  • la legge n. 208 del 28 dicembre 2015 (c.d. Legge di Bilancio 2016);
  • la legge n. 232 dell’11 dicembre 2016;
  • il decreto legge n. 50 del 24 aprile 2017, il quale è stato successivamente convertito, con modificazioni, dalla legge n. 96 del 21 giugno 2017;
  • il decreto legislativo n. 95 del 29 maggio 2017;
  • la legge n. 205 del 27 dicembre 2017;
  • il decreto legge n. 119 del 23 ottobre 2018, il quale è stato successivamente convertito, con modificazioni, dalla legge n. 136 del 17 dicembre 2018;
  • il decreto legge n. 4 del 28 gennaio 2019;
  • il decreto legge n. 124 del 26 ottobre 2019;
  • la legge n. 160 del 27 dicembre 2019 (c.d. Legge di Bilancio 2020);
  • il decreto legge n. 3 del 5 febbraio 2020;
  • il decreto legge n. 104 del 14 agosto 2020;
  • la legge n. 178 del 30 dicembre 2020 (c.d. Legge di Bilancio 2021);
  • il decreto legislativo n. 36 del 28 febbraio 2021, il quale dà attuazione a quanto è stato disposto all’interno dell’art. 5 della legge n. 86 dell’8 agosto 2019;
  • il decreto legge n. 73 del 25 maggio 2021;
  • il decreto legge n. 146 del 21 ottobre 2021;
  • il decreto legislativo n. 230 del 29 dicembre 2021;
  • la legge n. 234 del 30 dicembre 2021 (c.d. Legge di Bilancio 2022);
  • il decreto legge n. 21 del 21 marzo 2022;
  • il decreto legge n. 73 del 21 giugno 2022;
  • il decreto legislativo n. 114 del 3 agosto 2022, il quale dà attuazione al regolamento del Parlamento europeo e del Consiglio UE n. 1238 del 20 giugno 2019;
  • il decreto legge n. 176 del 18 novembre 2022;
  • il decreto legge n. 186 del 3 dicembre 2022;
  • la legge n. 197 del 29 dicembre 2022 (c.d. Legge di Bilancio 2023);
  • il decreto legge n. 48 del 4 maggio 2023.

CU 2024: l’Agenzia delle Entrate pubblica il modello ordinario e il modello sintetico della Certificazione Unica

Ecco qui di seguito quali sono i modelli di Certificazione Unica (CU) 2024 relativi all’anno 2023 che sono state approvati dall’Agenzia delle Entrate:

  • il Modello CU ordinario;
  • il Modello CU sintetico.

Tali modelli, nello specifico, sono disponibili all’interno del sito web dell’Agenzia delle Entrate oppure possono essere scaricati da altri siti, a patto che riportino l’indirizzo del sito da cui sono stati prelevati e gli estremi del provvedimento in oggetto.

La CU 2024 deve essere inviata all’Agenzia delle Entrate entro il 16 marzo, seguendo le istruzioni fornite dall’amministrazione finanziaria in merito a:

  • l’importo complessivo dei redditi di lavoro dipendente, equiparati ed assimilati;
  • l’importo complessivo dei redditi di lavoro autonomo, provvigioni e redditi diversi;
  • l’importo complessivo delle provvigioni comunque denominate per prestazioni, anche occasionali;
  • l’importo complessivo dei compensi pagati nel 2023 a seguito di procedure di pignoramenti presso terzi;
  • l’importo complessivo delle somme pagate a seguito di procedure di esproprio;
  • l’importo complessivo dei corrispettivi pagati nel 2023 per prestazioni relative a contratti d’appalto;
  • l’importo complessivo delle indennità pagate per la cessazione di:
    • rapporti di agenzia;
    • funzioni notarili;
    • attività sportiva;
  • l’importo complessivo dei corrispettivi pagati per contratti di locazione breve;
  • le ritenute di acconto operate;
  • le detrazioni effettuate.