Tempo di presentazione della domanda di Assegno unico 2024, almeno per quanto concerne la Dichiarazione sostitutiva unica (Dsu) necessaria per il calcolo del nuovo Indicatore della situazione economica equivalente (Isee). La prima scadenza è fissata alla fine di febbraio prossimo per non vedersi ridurre l’importo dell’Assegno unico per i figli al valore minimo del 2024, ovvero a poco più di 57 euro. La riduzione dell’importo dell’indennità opera fino a quando non si provvede a comunicare il nuovo Isee, ma con delle scadenze che fanno perdere soldi.
Infatti, per nuovi Isee presentati fino al 30 giugno 2024, la famiglia ha diritto a percepire gli arretrati, corrispondenti alla differenza tra quanto di diritto e l’importo minimo di 57 euro percepito, con decorrenza da marzo 2024.
In caso di aggiornamento successivo al 30 giugno 2024, si perdono gli arretrati. Ovviamente la presentazione dell’Isee consente alla famiglia di ottenere gli importi aumentati dal 1° gennaio 2024, per effetto dell’adeguamento dell’indennità al tasso di inflazione del 2023 pari al 5,4%. Ma può succedere che, nella domanda, l’Isee possa essere sbagliato, omesso o difforme: ecco, dunque, cosa fare in questi casi.
Assegno unico 2024, cosa succede se l’Isee della domanda è sbagliato, omesso o difforme?
Le famiglie che percepiscono l’Assegno unico per i figli sono alle prese con la presentazione del nuovo Isee per l’anno 2024. La procedura necessita di presentazione della Documentazione sostitutiva unica (Dsu), utile al calcolo dell’Isee per l’anno in corso. Tuttavia, può capitare che l’Isee presentato sia errato o rechi omissioni e difformità. L’Inps stabilisce cosa fare in questi casi, con le spiegazioni contenute nella circolare numero 2859 del 1° agosto scorso.
Nel caso in cui l’Isee rechi omissioni o difformità, la famiglia beneficiaria dovrebbe presentare una nuova Dichiarazione sostitutiva unica (Dsu), senza le difformità riscontrate. In alternativa, si può richiedere al Centro di assistenza fiscale (Caf) la rettifica della Dichiarazione sostitutiva unica (Dsu) già trasmessa all’Inps precedentemente, con effetto retroattivo. Questa procedura è valida nel caso in cui l’errore sia stato commesso dallo stesso Caf.
Assegno unico 2024 Isee errato nella Dichiarazione sostitutiva unica (Dsu), cosa fare?
Ancora, si può procedere con la presentazione, alla struttura territoriale dell’Istituto di previdenza, dell’idonea documentazione per dimostrare la completezza e la veridicità dell’Isee, in relazione al componente del nucleo familiare cui siano riferite le omissioni o le difformità esposte nella tabella di dettaglio dell’attestazione.
Dsu 2024, errori nel patrimonio mobiliare, come procedere per il nuovo Isee?
In merito al patrimonio mobiliare, la famiglia può presentare i documenti giustificativi ai fini Isee, quali:
- i documenti dell’intermediario finanziario (per esempio, l’estratto conto ecc.) che attesti che i dati dei saldi e delle giacenze nei rapporti finanziari indicati nella Dsu sono corretti;
- la denuncia presentata all’Autorità competente in cui si evince che il rapporto il documento rilasciato dall’intermediario finanziario attestante la chiusura del rapporto finanziario omesso nella Documentazione sostitutiva unica (Dsu). Può essere utile il documento di chiusura del conto corrente o quello di vendita dei titoli. Tale documento deve far riferimento a periodi precedenti a quello di riferimento dei dati patrimoniali (ad esempio, per una Dichiarazione sostitutiva unica presentata a gennaio 2024 il rapporto omesso deve risultato essere stato chiuso prima del 2022);
- il documento, rilasciato dall’intermediario finanziario, che attesti l’effettiva assenza del rapporto finanziario omesso nella Documentazione sostitutiva unica (Dsu), risultante negli archivi dell’Agenzia delle Entrate per un errore dell’intermediario stesso;
- i documenti rilasciati dalla banca e dalle società di gestione del risparmio dai quali risulti la consistenza del patrimonio mobiliare.
Come e quando richiedere la documentazione all’Agenzia delle entrate?
Nel caso di reddito omesso o difforme, si può richiedere la documentazione all’Agenzia delle entrate attestante che l’omissione o la difformità segnalate nell’idee non siano più valide (ad esempio, il datore di lavoro ha comunicato all’Agenzia delle Entrate una Certificazione Unica errata) e, pertanto, il valore già dichiarato nel Quadro FC8, sezione II, della Dichiarazione sostitutiva unica (Dsu) è corretto.