Il Governo accelera sulle due grandi riforme promesse per quest’anno: la riforma costituzionale per il premierato e la riforma per l’autonomia differenziata.
L’approvazione dell’una, come è noto, è politicamente legata all’altra: se l’ok alla riforma istituzionale è infatti fondamentale per la premier Meloni, determinata a portare a casa “la madre di tutte le riforme”, per la Lega è altrettanto essenziale il via libera all’autonomia, battaglia storica che il Carroccio intende esibire in vista delle prossime europee.
Ecco perché, nonostante le perplessità – espresse soprattutto da FdI nei confronti di un progetto, come quello dell’autonomia differenziata, inviso al Mezzogiorno – i due testi continueranno a marciare insieme nelle aule del Parlamento, sancendo la concordia di fatto tra i due partiti di maggioranza.
Riforme, Bandecchi (AP): “Premierato e autonomia differenziata ridotte a oggetto di scambio”
Non a caso, è proprio questo intrecciato destino della riforma per il premierato e dell’autonomia differenziata ad attirare le più aspre critiche da parte di Stefano Bandecchi, coordinatore nazionale di Alternativa Popolare.
La ormai evidente logica di scambio con cui Fratelli d’Italia e Lega stanno lavorando è infatti per Bandecchi forse l’aspetto che maggiormente dimostra l’inadeguatezza dei partiti di Governo che, dal 25 settembre 2022, non hanno mai smesso neanche un secondo di fare campagna elettorale, preoccupandosi, più che di governare, di trovare ogni giorno un nuovo nemico da utilizzare per sfuggire alle proprie incapacità e nascondere le divisioni interne.
Bandecchi (AP): “Dal presidenzialismo al premierato, passando per l’autonomia differenziata, tutto il contrario di tutto”
Segnalando non solo la malafede ma anche le indecisioni del Governo, Bandecchi denuncia poi la totale mancanza di coerenza dell’esecutivo, presentatosi alle urne parlando di presidenzialismo e ridottosi, ora, a parlare di premierato peraltro con le idee poco chiare dato che, a mesi dall’annuncio della riforma, “ancora oggi si legge tutto e il contrario di tutto”.
L’atteggiamento tenuto dalla maggioranza su due dossier così delicati, pertanto, porta Bandecchi a denunciare l’esistenza di due sole magre certezze: la presenza di “tanta confusione sotto al cielo” e, soprattutto, una vergognosa gestione delle riforme come oggetti “di triste mercanteggiamento” tra i partiti del destra – centro.
Riforme, Bandecchi (AP): “Riforma istituzionale rafforzi il Parlamento, continuamente mortificato”
Il punto, secondo il sindaco di Terni, è che le riforme istituzionali dovrebbero andare in direzione diametralmente opposta rispetto a quella impostata della maggioranza, intenzionata a rafforzare solo la figura del Presidente del Consiglio.
L’unica riforma costituzionale utile al Paese, infatti, sarebbe quella in grado di perseguire l’obiettivo di rafforzare tutto il Parlamento, da anni “mortificato da fiducie alla bisogna e decreti senza i requisiti di necessità e urgenza”, senza per questo comprimere – come si vorrebbe con il premierato – le prerogative del Capo dello Stato, “unica figura, forse, ad avere ancora la figura dei cittadini”.
Nel ribadire queste posizioni, Bandecchi rivolge così l’ennesimo appello alle forze di Governo affinché smettano di perseguire progetti iniqui e inefficaci – quando non pericolosi – per il Paese, come appunto il premierato e l’autonomia differenziata. In gioco, infatti, più che la sopravvivenza di queste inadeguate forze politiche, c’è il futuro del Paese.
“Alternativa Popolare ribadisce che ogni riforma deve valorizzare, non distruggere, la centralità del Parlamento e del Presidente della Repubblica. Ogni alternativa non farà che ampliare sempre di più la distanza fra cittadini ed eletti”.