Anche se il nome Brandacujun fa pensare a posti esotici e lontani, in realtà fa riferimento ad una specialità nostrana, tipica della tradizione ligure di ponente, ma diffusa anche in Piemonte. Si tratta di un piatto che vede come protagonista lo stoccafisso e che ha un sapore e una consistenza simili al baccalà alla vicentina. Fortunatamente però il Brandacujun, ricetta originale ligure, è più semplice da realizzare ed ugualmente delizioso.

Brandacujun: significato del termine

Ma il Brandacujun, ricetta originale ligure, a cosa deve il suo nome così singolare? E’ piuttosto evidente infatti il riferimento agli attributi maschili e, in merito  a questo, ci sono diverse interpretazioni. C’è chi dice che il nome derivi dalla frase in dialetto ligure “Branda, cujon! Branda, che ciu ti u brandi ciu u l’è bon!”, che significa “Scuotilo, che più lo scuoti più è buono!”

Un’altra scuola di pensiero ritiene che lo sbattimento vigoroso della pentola potesse essere solamente opera di un uomo il quale, alla fine della mantecatura, si ritrova con le braccia distese lungo il corpo e, quindi, con la pentola quasi all’altezza degli attributi. 

Infine, il nome potrebbe anche essere una traduzione letterale del verbo brandeggiare, ovvero oscillare, scuotere con forza: un riferimento sia alla preparazione del piatto, sia alla scocciatura che provoca in chi lo prepara. 

Le origini

Trattandosi di un piatto ligure, la sua invenzione si deve ai marinai che, durante le lunghe traversate, preparavano pietanze semplici utilizzando prodotti sempre disponibili a bordo delle navi, perché si conservavano a lungo, come le patate e lo stoccafisso.

Come si fa il Brandacujun, ricetta originale

Realizzare il Brandacujun, ricetta originale, non è complesso, ma preparatevi a scuotere! Partiamo dagli ingredienti che dovete mettere nel carrello della spesa:

  • Stoccafisso già ammollato 600 g (In alcune versioni della ricetta è previsto l’utilizzo del baccalà in alternativa allo stoccafisso)
  • Patate 300 g
  • Olio extravergine d’oliva 100 g
  • Aglio 1 spicchio
  • Prezzemolo 15 g
  • Scorza di 1 limone 
  • Sale 
  • Pepe bianco 

Tagliate lo stoccafisso già ammollato in pezzi abbastanza grossi. Nel caso in cui dobbiate reidratare il vostro stoccafisso, immergetelo completamente in un recipiente pieno di acqua fredda, quindi trasferitelo in frigorifero e lasciatelo riposare. Dopo un paio d’ore sciacquatelo accuratamente, rimettetelo sempre in acqua fredda e lasciatelo in ammollo per massimo 48 ore, cambiando l’acqua ogni 8 ore.

Sbucciate anche le patate e tagliatele a tocchetti, quindi lavate e tritate il prezzemolo. Versate in una pentola lo stoccafisso e le patate, coprite con acqua fredda e portate a bollore; cuocete quindi per circa 30-40 minuti a fuoco medio-alto. Durante la cottura, ogni tanto ricordatevi di togliere con una schiumarola la schiuma che si forma in superficie.

Se lo stoccafisso inizia a sfaldarsi vuol dire che è pronto, quindi scolatelo e lasciatelo intiepidire. Togliete la pelle e le lische, poi sbriciolatelo con le mani per sfilacciarlo.

Fate insaporire l’aglio tritato in una padella con un giro d’olio, aggiungete lo stoccafisso con le patate, quindi aggiungete un altro po’ d’olio e il prezzemolo tritato. Mettete il coperchio e proseguite la cottura a fuoco lento. Ogni 5 minuti circa, dovete roteare fuori dal fuoco la pentola, in modo da far amalgamare bene gli ingredienti tra loro.

In totale il Brandacujun, ricetta originale, prevede una cottura di circa un’ora, durante la quale dovrete roteare di tanto in tanto e versare il resto dell’olio un po’ per volta. A fine cottura, quando tutto risulterà ben sfaldato, salate e pepate.

Togliete la pentola dal fuoco, profumate con la scorza del limone e il vostro Brandacujun è finalmente pronto. Potete servirlo bello caldo, tiepido oppure freddo, su crostini di pane tostato. Se vi piace, potete accompagnarlo anche con delle olive taggiasche.