Anthony Gobert non ce l’ha fatta: il pilota australiano di 48 anni è infatti scomparso dopo che le sue condizioni erano ormai critiche da giorni. L’annuncio è stato dato dalla madre del pilota, Siuzanne, su Facebook.
Anthony Gobert: causa morte
Anthony Gobert si è spento il 17 gennaio 2024. La causa della morte è una malattia, che in brevissimo tempo lo ha portato alle fasi finali della propria vita.
Pochi giorni fa, i fratelli Aaron e Alex, sempre su Facebook, avevano annunciato: “Con tristezza annunciamo che Anthony è attualmente ricoverato in ospedale per cure palliative ed è nelle fasi finali della sua vita a causa di una breve malattia”.
La vita di Gobert è stata segnata da numerose vicissitudini complesse. Nel 2019, ad esempio, Anthony finì in terapia intensiva dopo essere stato colpito con una mazza da baseball nella sua dimora a seguito di una rissa in cui era rimasto coinvolto dopo una cena in un ristorante.
In precedenza, il pilota australiano era finito in tribunale per guida senza patente ed era stato condannato per rapina ai danni di un pensionato di 70 anni e di una donna di 31 anni a Surfers Paradise. In quel periodo, Gobert era disoccupato e stava cercando un lavoro in un fast food. Gobert ha anche attraversato una fase di dipendenza dall’alcol e dalle droghe, ammettendo di essere stato dipendente dall’eroina, anche se in qualche modo sembrava riuscire a gestire la sua vita tumultuata.
Anthony Gobert: carriera
Gobert ha fatto parte del mondo delle moto dal 1994 al 2006, lasciando una traccia indelebile nelle corse di 500, Superbike e nell’8 Ore di Suzuka.
Otto vittorie di Gobert nella Superbike, categoria in cui ha corso dal 1994 al 2000. Non molti successi, ma sufficienti a consacrarlo come uno dei talenti più grandi e puri. Genio e sregolatezza, con un potenziale enorme, ma non sempre espresso appieno tra eccessi in pista e fuori.
Alla sua seconda partecipazione nel Campionato Mondiale delle moto derivate dalla serie nel 1994, da wild card, sul circuito di casa a Phillip Island, sorprese tutti: ottenne la pole position, arrivò terzo nella prima gara e vinse la successiva su una Kawasaki.
La stagione successiva fu esaltante: corse per l’intero campionato e chiuse quarto con due vittorie.
Nell’annata successiva, arrivò ottavo e ottenne altre vittorie, ma pagò due squalifiche per doping tra il 1997 e il 1998, che frenarono la sua carriera nella classe 500. Dopo aver scontato la pena sportiva, nel 1999 tornò a risplendere nella Superbike con una Ducati. L’anno successivo, invece, ottenne un risultato memorabile, portando la Bimota alla vittoria nella prima gara a Phillip Island tra le moto derivate dalla serie dopo 11 anni. Fu un trionfo indimenticabile, dato che Gobert superò il campione del mondo Carl Fogarty di ben 29 secondi. Poi si susseguì un lento declino, interrotto solo da qualche sprazzo della sua infinita classe.