Slittano a martedì prossimo, 23 gennaio, dichiarazioni di voto e voto finale in Senato sul ddl Autonomia differenziata firmato Roberto Calderoli e fortemente sostenuto dalla Lega. Infuriano intanto le polemiche per gli emendamenti sui Lep (“Livelli essenziali di prestazione“), che hanno portato l’opposizione ad abbandonare per protesta la commissione Bilancio. Un emendamento in particolare, quello con prima firma De Priamo (FdI) approvato in commissione Affari costituzionale e riformulato dal governo; un documento che conferma tra l’altro i contrasti Lega-Fratelli d’Italia e che esclude gli emendamenti della minoranza sullo stesso argomento.

Slitta a martedì il voto sul ddl Autonomia. L’opposizione protesta, la maggioranza: “Non si parli di antimeridionalismo”

Non le uniche difficoltà per l’esecutivo, chiamato a rispondere anche alle proteste dei sindaci del Sud. “Non si parli di antimeridionalismo“, dice il viceministro della Giustizia ed esponente di Forza Italia Francesco Paolo Sisto nella videointervista raccolta dall’inviato di Tag24 Lorenzo Brancati.

Ci comportiamo da maggioranza responsabile e più competente rispetto ad altre – proclama Sisto – Poi ci sono i numeri del Parlamento, e lì si valuta. Antimeridionalismo? È evidente che i Lep, che per me stanno per “Livelli equivalenti di partecipazione”, siano fondamentali e tutte le regioni dovranno stare sulla stessa linea di partenza.

Il meridione, chiude infatti Sisto, è un “punto di riferimento insopprimibile“.

Borghi (Lega): “L’autonomia responsabilizza gli amministratori”

La chiosa finale è del senatore leghista Claudio Borghi:

Antimeridionalismo? Con tutte le salvaguardie, le regole, i Lep non c’è nessun rischio. Anzi, l’autonomia responsabilizza chi non ha voglia di lavorare. Nel momento in cui tutti prendono le stesse cifre è difficile accampare scuse.

Così il capogruppo al Senato del Pd, Francesco Boccia, sul ddl.