Alessandro Barbano, autore del libro “La gogna” pubblicato da Marsilio, ci offre un nuovo spunto di riflessione sulla morte della ristoratrice di Lodi Giovanna Pedretti con un articolo sul quotidiano “Il Dubbio”. Il giornalista pone alcune domande e una prima di tutte: “Ma qualcuno ora spieghi perché hanno portato in caserma la ristoratrice”. Secondo Barbano, giornalisti e politici non si sono posti la domanda chiave, cioè sui motivi che hanno spinto i carabinieri a convocare in caserma la donna per interrogarla come persona informata sui fatti.

Il caso della ristoratrice di Lodi suscita altre domande

“Nessuno si chiede – scrive – perché un cittadino debba essere convocato da un’autorità di polizia per spiegare il senso di una sua libera manifestazione di pensiero sui social, ancorché non veritiera, ancorché forse mossa dal bisogno di farsi pubblicità. In Italia la bugia è forse diventata un reato?” E si chiede ancora: “Ma a che titolo la potestà autoritativa dello Stato interviene a far luce sulla veridicità del dibattito pubblico? C’è una notizia di reato che giustifica l’intervento? O piuttosto i carabinieri sono una polizia morale? E se lo fossero, noi saremmo ancora una democrazia?”.

Barbano ha ben compreso la portata devastante che ha per ogni persona un interrogatorio, una perquisizione. Alcuni si porranno la domanda retorica se per il timore di conseguenze nefaste sugli interrogati e sui perquisiti non si deve più dar corso ad attività investigative? Ovviamente le indagini devono essere fatte ma con la consapevolezza che davanti c’è sempre una persona con la sua dignità e con le sue fragilità.

Stefano Bisi