Manca sempre meno alle Olimpiadi invernali di Parigi 2024, che si disputeranno esattamente tre anni dopo l’ultima edizione in terra asiatica. Tokyo 2020, infatti, si disputò nel 2021 a causa dello scoppio della pandemia da Coronavirus. Ora è tutto pronto per tornare a disputare i giochi in Europa, a orari italiani. A tal proposito ha parlato Giovanni Malagò, presidente del Coni, in una conferenza stampa post Giunta nazionale. Malagò ha fatto riferimento anche alla tanto discussa pista da bob in vista delle Olimpiadi invernali di Milano-Cortina 2026. Ci sono stati non pochi problemi in relazione alla realizzazione del progetto, che inizialmente era stato assegnato all’estero. Il Governo ha poi deliberato di costruirla in Italia,. Ora si aspettano offerte di aziende che possano realizzare l’opera, in base a ciò che offre il mercato. Il 22 gennaio sarà poi prevista l’assemblea dei fondatori, mentre il 30 si riunirà il Cda della fondazione. Saranno dunque giorni fondamentali per la realizzazione del progetto in vista delle Olimpiadi di Milano-Cortina, che aspettano da troppo tempo la costruzione della pista da bob.

Le parole di Malagò: da Milano-Cortina a Parigi 2024

Domani a mezzogiorno scade il termine per aprire le buste per la gara indetta da Simico” per la pista da bob di Milano-Cortina. “Noi siamo solo spettatori interessati per verificare se, rispetto al progetto iniziale, ci sia la disponibilità di un’azienda per realizzare l’opera. Vanno verificati elementi di garanzia, ci saranno penali e fidejussioni. A quel punto, quando io sarò già in Corea, si proverà ad andare dal Cio per capire cosa si riuscirà a fare.

Malagò ha poi elencato i prossimi passaggi in caso dovessero esserci aziende interessate dopo la fatidica apertura delle buste.

Il 22 gennaio è prevista l’assemblea dei fondatori, il 30 il Cda della Fondazione. Se il Cda approva, a quel punto sarà mio onore e onere andare al Cio per verificare la decisione presa a Mumbai. La faccenda dovrebbe concludersi tra il 30 gennaio e il 6 febbraio. Serve comunque il visto delle Federazioni internazionali, quella di Ferriani per bob e skeleton e quella dello slittino.

Poi un commento sul rendimento degli sport di squadra in vista delle Olimpiadi di Parigi 2024.

Preoccupato per il rendimento degli sport di squadra alle Olimpiadi di Parigi? No. A Tokyo non abbiamo preso medaglie, ma mi dispiace. Siamo ottimisti sulla pallanuoto, sulla pallavolo e inizia il torneo di qualificazione per il basket. Mi aspettavo qualcosa da Under 21 del calcio e dai tornei di qualificazione di pallavolo.

Infine il presidente del Coni ha parlato dei principi informatori.

I lavori sono finiti, chiederemo un incontro con il ministro Abodi per presentare la risultante di questa comunicazione portata da una larga rappresentanza di presidenti. Sono coinvolti anche gli enti di promozione sportiva e la speranza è che si trovi un punto di incontro tra le richieste del Governo rispetto le risultanze della commissione. La speranza è di portare al prossimo consiglio quello che è un punto di incontro su principi informatori. Sotto il profilo dei perimetri la quadra c’è. Ieri c’è stato questo incontro, Abodi ci teneva a essere presente per una serie di elementi da chiarire e sistemare. Quanto ho detto in consiglio nazionale a dicembre lo ribadisco, le linee guida sono molto chiare sui perimetri nostri e di Sport e Salute.

Malagò si era già espresso qualche settimana fa sulla questione relativa alla pista da bob, quando la realizzazione era ancora in programma all’estero.

Ogni giorno leggo un sacco di dichiarazioni, di tutto e di più, ma il CIO una decisione l’ha presa e non si è svegliato una mattina puntando i piedi. Noi lo abbiamo reso partecipe di una decisione che ci è stata trasmessa perché non siamo noi i costruttori dell’opera ma quelli che devono riceverla. Da italiano e da uomo delle istituzioni faccio il tifo perché venga fuori un miracolo all’italiana, ma al momento non c’è niente di certo.

Aveva poi continuato parlando del mancato arrivo di importanti documenti da Cortina.

Nel frattempo sono passati altri due mesi, dovevamo ricevere dei documenti e non sono arrivati, né da Cesana, né da Cortina. Ma lo dico con una malinconica serenità. Uno deve guardarsi attorno, anche geograficamente, e questo non viene visto come un problema ma anzi lo vedono come un attestato di serietà: da tanti anni pallacanestro, pallavolo e calcio giocano in più Paesi, in più Continenti.