La spaccatura nella maggioranza sarebbe sono “un’invenzione della sinistra” e i contrasti sulle candidature, le chiusure in difesa, gli argini continui rappresentano invece la normale dinamica nei rapporti tra i partiti. Tutto il resto è un largo campionario di larghi sorrisi e frasi pacate, il volto che torna serio solo per rispondere alle osservazioni, seppur logiche. Va avanti così anche oggi la destra al governo del Paese, come testimoniano le videointerviste raccolte dall’inviato di Tag24 Lorenzo Brancati.
Donzelli: “Nessuna frizione nella maggioranza, saremo uniti alla presentazione delle liste”
Il centrodestra sarà sempre unito – rispetta il copione il deputato di Fratelli d’Italia Giovanni Donzelli – È inutile che la sinistra speri in divisioni nostre. Troveremo la giusta unità entro il termine per la presentazione delle liste.
Elezioni europee e regionali, una squadra da assemblare e la Lega pronta a tirare la giacchetta. Ma per Donzelli il giornaliero rituale del mostrare i muscoli non è logorante.
Questa è una narrazione che piace a sinistra – continua sperando di tagliare corto l’esponente di Fratelli d’Italia – non c’è nessun braccio di ferro, nessuna frizione. Abbiamo interpretazioni diverse su candidati e presidenze. Ne parliamo con serenità e affrontiamo il problema.
Sisto: “Questa coalizione fu un’idea di Berlusconi, continuiamo su quel solco”
La squadra di destra e centrodestra resta invece una missione per il viceministro della Giustizia, il forzista Francesco Paolo Sisto.
Questa coalizione fu un’idea di Berlusconi e, sulla scorta di questi principi, continuiamo a portare avanti i suoi insegnamenti. Berlusconi ci manca molto, ma Tajani è un erede più che legittimo. Sulle candidature bisognerà attendere i singoli leader, ma sarà una decisione di tutto il gruppo. Le scelte saranno condivise.
Tornando invece a quanto accaduto ieri, 16 gennaio, in Veneto, con la Lega spaccata sul voto alla legge sul Fine vita proposta dall’associazione “Luca Coscioni”, Sisto mette le mani avanti.
Sono temi etici e tutti hanno il diritto di dire la propria nel merito.
Questione sempre calda che riguarda Forza Italia, è invece la candidatura di Vito Bardi per puntare a una riconferma alla presidenza della Basilicata.
Bardi non si tocca – conferma Sisto – non c’è nessun motivo per mandarlo via. Non è un puntiglio, non è una pedina da tenere attaccata alla scacchiera, ma la pedina che ti consente di fare scacco matto. Il terzo mandato? Forza Italia è contraria per una questione di turnazione democratica. Lasciare il potere per troppo tempo nelle mani della stessa persona non è opportuno.