La pensione a 57 anni di età anche nel 2024? Per alcune categorie di lavoro, è possibile ritirarsi dal lavoro in largo anticipo rispetto all’età pensionabile, che ricordiamo è stata congelata a 67 anni di età, almeno fino al 2026.

Sicuramente, questo non sarà l’anno delle grandi possibilità pensionistiche, poiché proprio nel 2024, è stato modificato il quadro dei requisiti relativo alle principali misure previdenziali.

Parliamo delle modifiche dei criteri e delle condizioni per la pensione Ape sociale, Opzione donna e Quota 103. Insomma, pare che il tema del lavoro e delle pensioni resterà caldo ancora per i prossimi anni.

Per questo motivo, sono arrivate molte domande che riguardano l’uscita anticipata prima dei 60 anni di età. Vediamo insieme quali sono le misure che permettono di anticipare l’uscita a 57 anni di età.

Pensione a 57 anni di età nel 2024

 Secondo quanto riportato dall’INPS, i lavoratori precoci possono anticipare l’uscita a prescindere dall’età, a condizione che possano far valere dodici mesi di contribuzione effettiva antecedenti al 19° anno di età e abbiano maturato, entro il 31 dicembre 2026, 41 anni di contribuzione, di cui almeno 35 effettivi.

Sicuramente, chi ha intrapreso un viaggio lavorativo in giovane età oggi può approfittare di diversi vantaggi dal punto di vista pensionistico.

Andare in pensione a 57 anni di età è possibile nel 2024. Tuttavia, l’opzione previdenziale non sarà accessibile a tutti, poiché condizionata da diversi requisiti, non solo quelli contributivi che portano a un accumulo di 41 anni di versamenti.

Con molta probabilità, anche per il nuovo anno, una ristretta platea di aventi diritto potrà andare in pensione con 41 anni di versamenti, senza il requisito anagrafico.

La pensione anticipata per i lavoratori precoci rappresenta un’opportunità da cogliere, ma allo stato dei fatti riguarda solo chi si trova nella posizione di vantare un accumulo contributivo di 12 mesi prima dei 19 anni di età, inclusi altri criteri come l’appartenenza alle categorie meritevoli di tutela.

Come funziona la pensione anticipata precoci?

 Conformemente alle spiegazioni fornite dall’INPS, I lavoratori precoci impegnati in mansioni gravose escono con Quota 41 i precoci iscritti all’Assicurazione Generale Obbligatoria, alle forme sostitutive o esclusive della medesima, in possesso di anzianità contributiva al 31 dicembre 1995.

È importante notare che, per accedere alla pensione anticipata senza il requisito anagrafico, è indispensabile aver perfezionato almeno 12 mesi di contribuzione effettiva prima dei 19 anni di età e appartenere a una delle categorie di tutela previste dalla norma, di seguito riportate integralmente, quali:

  • stato di disoccupazione a seguito di cessazione del rapporto di lavoro per licenziamento, anche collettivo, dimissioni per giusta causa o risoluzione consensuale nell’ambito della procedura di cui all’articolo 7, legge 15 luglio 1966, n. 604 e conclusione integrale della prestazione per la disoccupazione da almeno tre mesi;
  • invalidità superiore o uguale al 74% accertata dalle competenti commissioni mediche per il riconoscimento dell’invalidità civile;
  • assistono, al momento della richiesta e da almeno sei mesi, il coniuge o un parente di primo grado convivente con handicap in situazione di gravità ai sensi dell’articolo 3, comma 3, legge 5 febbraio 1992, n. 104, ovvero un parente o un affine di secondo grado convivente qualora i genitori o il coniuge della persona con handicap in situazione di gravità abbiano compiuto 70 anni oppure siano affetti da patologie invalidanti o siano deceduti o mancanti.

Quali sono i lavori gravosi per andare in pensione a 57 anni nel 2024?

I lavoratori precoci impegnati in mansioni gravose escono con Quota 41, a condizione che rientrino in una delle seguenti categorie, quali:

  • hanno svolto attività particolarmente faticose e pesanti ai sensi del decreto legislativo 21 aprile 2011, n. 67 (attività usurante di cui al decreto del Ministro del Lavoro e della Previdenza Sociale 19 maggio 1999, addetti alla linea catena, lavoratori notturni, conducenti di veicoli di capienza complessiva non inferiore a nove posti, adibiti al trasporto collettivo);
  • sono ricompresi tra le categorie di lavoratori dipendenti di seguito elencate e hanno svolto l’attività lavorativa cd. gravosa per almeno sette anni negli ultimi 10 anni di attività lavorativa, ovvero, per almeno sei anni negli ultimi sette anni di attività lavorativa prevista dall’attuale normativa.

Invalidità civile e pensione: chi esce a 56 anni di età

 I lavoratori che possono dimostrare di possedere i requisiti sanitari possono anticipare l’uscita dal lavoro a 56 anni di età.

Nell’ipotesi in cui la commissione medica ASL – INPS riconosca un’invalidità nella percentuale dell’80%, è possibile fare valere questo requisito per andare in pensione di vecchiaia anticipata per invalidità a 56 o 61 anni di età (donne o uomini) con un accumulo contributivo di almeno 20 anni di versamenti e una finestra mobile di 12 mesi.

In breve, l’INPS rilascia la pensione di vecchiaia anticipata per invalidità ai lavoratori appartenenti al comparto privato, iscritti all’Assicurazione Generale Obbligatoria, alle forme sostitutive o esclusive della medesima, in possesso di anzianità contributiva al 31 dicembre 1995.

Non possono accedere a questo trattamento economico i lavoratori autonomi e i dipendenti pubblici. È indispensabile considerare la presenza di altri criteri previsti dalla normativa.