Un inaspettato litigio con Dan Friedkin ha sancito l’epilogo della storia d’amore tra José Mourinho e la Roma. La conclusione del rapporto con il club giallorosso, sancito con l’esonero di ieri mattina, ha aprto un nuovo capitolo per la proprietà americana. Lo Special One resterà nella storia dei Friedkin come il primo allenatore sollevato dall’incarico tecnico.

Mourinho-Friedkin, i motivi del litigio dopo l’esonero

Quando intorno alle 9:30 di ieri mattina è arrivato il comunicato che sanciva l’esonero dell’allenatore portoghese, tutto era già accaduto in quel di Trigoria. Un confronto acceso, quello che aveva visto da un lato il tecnico portoghese e, dall’altro, i vertici del club rappresentati da Dan e Ryan Friedkin. La proprietà aveva sottolineato il rendimento tutt’altro che positivo della squadra capitolina, contraddistinto da troppe battute a vuoto in questa prima parte della stagione. Il rapporto oramai usurato tra le parti aveva portato il club a riflettere seriamente sul futuro di Mourinho già dopo la pesante sconfitta contro il Genoa per 4-1. I due sesti posti consecutivi rimediati nelle precedenti stagioni e l’attuale annata, tutt’altro che esaltante, hanno portato il club a decidere per l’esonero del tecnico e l’avvio di un nuovo ciclo con Daniele De Rossi in panchina.

La sensazione che il rapporto tra Mourinho e la Roma si sarebbe arrestato entro la fine dell’anno era tangibile. Oltre ai risultati, il contratto dello Special One sarebbe scaduto il prossimo giugno ed era chiara l’intenzione della società a non voler procedere al rinnovo. Si erano anche già fatti diversi nomi per la prossima stagione, con l’appetibile profilo di Antonio Conte sempre più tra i desideri più accesi della proprietà americana. Questa la versione della società, che ha giustificato la scelta dell’esonero con i risultati troppo altalenanti. La sconfitta rimediata nel derby di Coppa Italia con la Lazio aveva già riscaldato l’ambiente. Il k.o. successivo nel posticipo di domenica con il Milan ha dato il via libera al cambio in panchina.

Le ultime ore dello Special One a Trigoria

Chiara la visione di Dan Friedkin, che ha fornito a Mourinho tutte le ragioni della società. Di contro, lo Special One avrebbe replicato alle accuse mosse dalla proprietà. In particolare, il tecnico portoghese avrebbe contestato le strategie del club negli ultimi mesi. Un budget limitato, le promesse non mantenute e la mancanza di un mercato adeguato rispetto a quelle che erano le esigenze del tecnico. Dopo l’annuncio dell’esonero, Mou ha infatti salutato brevemente la squadra e poi lasciato Trigoria.

Il club aveva già scelto il sostituto che avrebbe traghettato la squadra sino al prossimo luglio. Daniele De Rossi, bandiera da calciatore del club capitolino, sarà l’uomo deputato a riaccendere l’entusiasmo in una squadra apparsa spenta nelle ultime settimane. L’ex centrocampista e capitano giallorosso avrà il compito di provare a raggiungere il quarto posto, obiettivo dichiarato a inzio stagione dal club. Si parte dal Verona, squadra che aveva proprio cercato De Rossi nelle scorse settimane.