Attilio Fontana attore figli e tanti altri impegni da conciliare. Cose che capitano a chi si costruisce una famiglia continuando a lavorare nel mondo dello spettacolo, cose che capitano agli uomini dei tempi nostri. Quelli che l’artista capitolino racconta con grande umorismo e incisività nello spettacolo teatrale “Tre uomini e una culla“, in scena al Teatro Manzoni di Roma fino al 28 gennaio. Ne ha ospite del morning show condotto da Bussoletti e Arianna Caramanti tutti i giorni dalle 6 alle 9. Un intervento che è stato anche mandato in tv sul canale 122 del digitale terrestre. Ecco i passaggi più importanti dell’intervista.

Attilio Fontana attore figli, come conciliarli

“C’è qualche hater che sui social mi scrive che giro l’Italia con lo spettacolo lasciando a casa mia moglie Clizia Fornasier con i figli? In realtà io lascio a casa il patriarcato. Chi mi segue vede benissimo che molto spesso, quando sono in grandi città, mi raggiungono là e stiamo insieme e poi, quando a settembre Clizia ha dovuto girare sul set, a casa ci sono stato io. E’ normale ed è bello. Ogni famiglia ha i suoi equilibri, noi siamo molto girovaghi pur di avere un nostro tempo di qualità e ci sta bene così.”

Attilio Fontana attore figli, l’importanza del teatro

Portare i bambini a teatro è importantissimo. Bisogna educare le nuove generazioni, abituate ad avere sempre uno schermo davanti agli occhi, che si può recitare anche dal vivo. Lo spettacolo “Tre uomini e una culla”, in tal senso, si presta molto bene. Fa ridere ed è leggero, un giusto modo per iniziare a conoscere questa forma d’arte.”

Sul rischio di avere un pubblico diverso

“Quale pubblico mi spaventa di più? In generale nessuno perché mi diverto molto a recitare, ogni sera è una nuova avventura e spesso cambiano anche le battute a seconda del sentimento della data. Pochi giorni fa, però, è venuta a vederci un’intera classe delle elementari e confesso di aver avuto paura. Invece è andata benissimo, i bambini si sono divertiti ed hanno seguito con grande interesse.”

Sul significato di Sanremo oggi

“Se dopo il duetto con Rosita Celentano che avevo presentato qua nella Giungla di Radio Cusano campus ho pensato a Sanremo? Ho provato in questi anni con diverse proposte, stimo molto Amadeus, però mi rendo conto che la musica non è più la canzone. Ho dei brani che reputo vincenti, ma non è più soltanto il Festival della Canzone. Devi avere alle spalle gossip, tanti numeri, questioni politico discografiche più evolute. Io essendo un puro vado come Don Chisciotte. Spesso i “ni” che ti dicono per Sanremo, diventano “no” e creano una confusione anche con la traiettoria artistica. Ogni anno ho provato, ma poi quei no si sono trasformati in qualcosa di bello, perché ho sempre avuto tanti impegni lavorativi. Sanremo è un amuleto. Quest’anno non mi dovrei presentare, poi magari da qui a febbraio esce dal cilindro qualcosa. In ogni caso non ho quel dente avvelenato che avevo gli altri anni. Non voglio fare 77 contenuti al giorno, i reel, in pratica ci chiedono di essere dei Giorgio Mastrota per vendere delle views. Non ho intenzione di fare una telepromozione a me stesso a tutti i costi. Questo ritmo non è nel mio DNA.”

Ecco qua il podcast dell’intera intervista di Attilio Fontana:

https://www.radiocusanocampus.it/it/attilio-fontana-tre-uomini-e-una-culla


Ecco la locandina dello spettacolo teatrale “Tre uomini e una culla” con Attilio Fontana:

Attilio Fontana attore figli