È ormai ben noto che i Buoni fruttiferi di Poste Italiane hanno riconquistato un posto di rilievo tra le opzioni di investimento, soprattutto dopo l’ultimo anno caratterizzato da un aumento dei tassi di interesse.
Dopo un periodo in cui si è preferito concentrarsi sui Buoni del tesoro poliennali, i tassi sono ora saliti al 4%, rendendo questi strumenti nuovamente competitivi.
Attualmente, Poste Italiane offre diverse proposte di buoni fruttiferi, presentando un ventaglio ampio di opzioni per il risparmio, che prevede anche il Buono Fruttifero Postale Rinnova. Andiamo a scoprire qual è il suo rendimento, prendendo come esempio un investimento di 5mila euro.
Quanto guadagno se investo 5mila euro sul Buono Fruttifero Postale Rinnova?
Il Buono Rinnova è ideale per chi desidera rinnovare Buoni prossimi alla scadenza, con una durata massima di 6 anni e interessi riconosciuti ogni 3 anni al 2,5%.
Investendo 5.000 euro, il rimborso netto sarebbe di 5.689,66 euro.
Cos’è il Buono Rinnova?
Questo tipo di buono è adatto a chi cerca un prodotto per reinvestire i propri risparmi fino a 6 anni e desidera la flessibilità di poterlo rimborsare anche dopo 3 anni, con il riconoscimento degli interessi accumulati nel primo triennio.
Con una durata di 6 anni, il buono offre opportunità di investimento nel medio termine, garantendo rendimenti certi. La sottoscrizione può avvenire online, senza la necessità di recarsi di persona presso l’ufficio postale.
Chi può sottoscrivere il Buono Rinnova?
Per sottoscrivere questo buono, è necessario essere titolari di un libretto Smart abilitato ai servizi online o essere titolari di un conto BancoPosta anch’esso abilitato ai servizi online. È possibile sottoscrivere un Buono Rinnova se si è rimborsato un buono fruttifero postale scaduto.
È consentita la sottoscrizione di più buoni Rinnova, sia in una giornata che in date successive a quella in cui è stato effettuato il rimborso del buono fruttifero postale scaduto.
Come ottenere il rimborso del Buono Rinnova?
Il buono è disponibile sia in formato cartaceo che dematerializzato. Quelli cartacei devono essere presentati per ottenere il rimborso, mentre quelli dematerializzati sono rappresentati da una scrittura contabile effettuata su un conto di regolamento, ovvero il libretto postale o il conto corrente bancoposta. Prima del terzo anno, il valore di rimborso corrisponde al valore nominale sottoscritto, senza corresponsione di interessi.
Tra il terzo e il sesto anno, il valore di rimborso è pari al valore nominale sottoscritto, incrementato degli interessi accumulati al termine del primo triennio. Al compimento del sesto anno, il valore di rimborso è pari al valore nominale sottoscritto, al netto di eventuali oneri fiscali, incrementato degli interessi accumulati alla scadenza.