Il Pakistan punta il dito contro l’Iran, accusandolo di essere responsabile di un violento attacco aereo sul proprio territorio che ha portato alla morte di due bambini e al ferimento di altre tre perso. A denunciarlo sono anche le autorità pakistane, le quali parlano di una pericolosa “violazione ingiustificata dello spazio aereo” del Paese.

Pakistan: “Iran responsabile di un attacco aereo mortale”

L’attacco aereo da parte dell’Iran di cui parla il Pakistan, secondo quanto riferito, si è rivelato mortale in quanto ha portato al decesso di due piccole vittime. La notizia è stata riportata dai quotidiani iraniani e in poco tempo è arrivata sui giornali internazionali e italiani.

Anche i social media del Paese riferiscono di diversi attacchi ieri, martedì 16 gennaio 2024, che hanno colpito la provincia del Beluchistan. Quest’ultima è un’area molto particolare perché è proprio qui che i due Stati condividono un confine di circa 1.000 km.

Secondo le ricostruzioni, l’attacco, o meglio, gli attacchi sono stati fatti con alcuni droni e missili che hanno avuto come obiettivo Yeish al Adl, noto gruppo armato terroristico sunnita e anti-Teheran del Paese.

Sono infatti proprio i membri di quest’ultimo ad aver fatto sapere per primi dei bombardamenti sul suolo pakistano “da parte delle forze armate dell’Iran”. Essi hanno parlato di un violento raid ingiustificato.

Il comunicato

Il gruppo sunnita Yeish al Adl, nello specifico, ha rilasciato un comunicato nel quale ha confermato che diverse loro strutture sono state oggetto di bombardamenti con missili e droni. La nota, che è stata ripresa dai media internazionali, recita così:

L’organizzazione Yeish al Adl riferisce che il gruppo terroristico Guardia rivoluzionaria ha attaccato le case di alcuni dei nostri combattenti sulle montagne del Belucistan con droni e missili suicidi.

Secondo quanto riferito dal gruppo armato anti-Teheran, l’esercito iraniano avrebbe attaccato con “6 droni suicidi e diversi missili”. Avrebbe preso di mira case e abitazioni in cui vivono i membri dell’organizzazione armata insieme alle loro mogli e ai loro figli.

Gli attacchi hanno portato, secondo quanto riferito nel comunicato, alla distruzione di due edifici. Qui dentro si trovavano diverse persone. In quello che viene definito dai pakistani come “attacco criminale” avrebbero perso la vita due bambini.

Il gruppo inoltre afferma che sono rimaste ferite due donne e una giovane ragazza adolescente. Alla luce di questo raid sul territorio nazionale, i membri di Yeish al Adl hanno minacciato azioni di risposta.

Hanno affermato che tali attacchi “rafforzano la determinazione” dell’organizzazione sannita a detronizzare le autorità dell’Iran dal cosiddetto loro “palazzo dell’oppressione”.

Pakistan, il Ministero degli Esteri sull’attacco dell’Iran: “Violazione ingiustificata”

Anche le autorità pakistane sono intervenute. Il Ministero degli Esteri ha pubblicato una nota nella quale ha riferito che il Paese “condanna fermamente” la violazione illecita del proprio spazio aereo da parte dell’Iran.

Violazione avvenuta nel pomeriggio di ieri e che ha provocato la morte di due “bambini innocenti” e il ferimento di altre tre persone. Le autorità hanno dunque confermato quanto denunciato in precedenza dal gruppo sannita Yeish al Adl.

Non è da escludere dunque che ci possano essere possibili ritorsioni. Il Ministero degli Esteri pakistano, nella nota, ha dimostrato preoccupazione per il fatto che tale “atto illegale” sia avvenuto “nonostante l’esistenza di diversi canali di comunicazione” tra i due Paesi.

Yeish al Adl, che cos’è?

Come abbiamo detto, l’attacco di ieri pomeriggio sembra aver colpito una parte del territorio sede del gruppo armato Yeish al Adl. Ma di chi stiamo parlando esattamente?

Yeish al Adl è un’organizzazione sunnita contraria al regime sciita iraniano. I membri cercano l’indipendenza della provincia del Sistan Balucistan. Operano proprio sul confine tra Iran e Pakistan.

Secondo Teheran, l’organizzazione sarebbe sostenuta da Israele. Il gruppo, tra l’altro, ha rivendicato l’uccisione di 11 agenti di Polizia avvenuta nella città iraniana di Rask lo scorso dicembre. Potrebbe essere stato proprio questo motivo, insieme ad altri, ad avere scatenato la reazione delle forze armate dell’Iran.

Il 15 dicembre 2023 il gruppo aveva rivendicato un attacco ad una stazione di Polizia all’interno del Paese.