Dopo i misteri dei giorni scorsi, il prefetto di Biella, Silvana D’Agostino, ha disposto la revoca del porto d’armi per difesa personale e il divieto di detenere armi e munizioni per Emanuele Pozzolo, il deputato di Fratelli d’Italia dal cui mini-revolver è partito il colpo che la notte di Capodanno ha ferito il genero del capo della scorta del sottosegretario alla Giustizia Andrea Del Mastro.
Revocato il porto d’armi a Pozzolo, per lo sparo di Capodanno si attendono Stub e perizia balistica
Il mistero ruotava proprio intorno al rilascio di quel documento, chiesto in seguito alla partecipazione a un convegno sui cristiani in Iran. Le autorità avevano allora chiesto il parere alle forze dell’ordine. Secondo un articolo pubblicato domenica su “La Stampa“, i carabinieri avevano espresso un giudizio negativo. Sempre domenica, i carabinieri avevano smentito la circostanza, spiegando di
non essere in possesso di elementi utili di valutazione.
Dunque i carabinieri non avrebbero espresso alcun parere, così la questura. La prefettura aveva dunque concesso a metà dicembre il porto d’armi a Pozzolo, già in possesso del permesso per la pratica sportiva. E il documento, a quanto pare, è durato da Natale a Capodanno. Ritirato per il comportamento tenuto
improntato sulla leggerezza e la sottovalutazione della pericolosità delle armi.
Chi ha sparato quella notte? Si attendono gli esami
Resta nel frattempo la questione fondamentale di tutta la vicenda, ossia fare luce su chi abbia in effetti sparato alla gamba di Luca Campana, genero di genero di Pablito Morello, caposcorta del sottosegretario alla Giustizia Andrea Delmastro. Per ora, infatti, ci sono solo le ipotesi e gli scambi di accuse.
Al massimo entro marzo, saranno noti i risultati della perizia balistica. Dai carabinieri del Ris si attende invece il test dello Stub, sollecitato dalla Procura di Biella.