Il progetto di riforma dell’autonomia differenziata sembra essere uno dei rari terreni d’incontro delle opposizioni. La conferma arriva dal Pantheon, a Roma, dove alcuni dei leader delle forze che contrastano il governo Meloni si sono ritrovati per esprimere compattamente la loro contrarietà all’iniziativa promossa dal leghista Roberto Calderoli.
Autonomia differenziata, la manifestazione delle opposizioni al Pantheon, Conte (M5S): “Se necessario, chiederemo referendum”
L’opposizione tutta unita contro il disegno di legge per la riforma dell’autonomia differenziata.
È l’immagine che arriva dalla piazza del Pantheon, a Roma, dove, nel giorno in cui prende il via al Senato la discussione generale sul ddl Calderoli, i leader di opposizione esprimono tutto il loro dissenso nei riguardi di una riforma che, secondo loro, rischia di “spaccare il Paese“.
Presenti la segretaria del Partito Democratico Elly Schlein – che definisce il governo Meloni “antimeridionalista“ per il divario che la riforma andrà a creare tra Nord e Sud del Paese – quello di Sinistra Italiana Nicola Fratoianni e il presidente del M5S Giuseppe Conte.
Quest’ultimo, come suo solito, ha usato toni infuocati contro il provvedimento e il governo che lo supporta, invitando i cittadini a tenere alta la guardia sulla riforma.
“L’Italia non deve lasciarsi prendere in giro. Tutti i cittadini dovremo contrastare questo progetto scellerato“.
La piazza del Pantheon è un segnale, secondo il leader Cinquestelle, della “battaglia” che verrà portata in Parlamento. Tuttavia, se non dovesse bastare, Conte dà per scontato il ricorso al referendum.
“La battaglia in Parlamento è assolutamente viva. Stiamo contrastando questo progetto con grande determinazione adesso al senato e continueremo a farlo. Ovviamente, se non fosse sufficiente, è certo che dovremo appellarci alla responsabilità e alla coscienza dei cittadini, che sono dei veri patrioti per l’Italia”.
Fratoianni contro la riforma Calderoli: “Chiamiamola ‘Spacca Italia’, questa riforma spacca il paese”
Altrettanto duro Nicola Fratoianni di Sinistra Italiana, che definisce la riforma “un imbroglio” perché in realtà “si chiama ‘Spacca Italia’“, andando ad aumentare le disuguaglianze già esistenti nel Paese.
“L’Italia è un Paese caratterizzato da strappi, fratture, differenze, disuguaglianze che crescono. Un Paese nel quale, a seconda del luogo in cui nasci, c’è persino un’aspettativa di vita diversa da chi è nato in un altro luogo, più fortunato. Una classe dirigente responsabile dovrebbe prendere ago e filo e ricucire questi strappi, ridurre le disuguaglianze, invece di allargarle e di cristallizzarle”.
Una “riforma pessima“, secondo Fratoianni, che denuncia l’accordo sottobanco che l’avrebbe determinata tra Giorgia Meloni e Matteo Salvini, con la prima che avrebbe ottenuto l’appoggio del Carroccio al ‘premierato’, in cambio proprio del sostegno al ddl autonomia.
Un’operazione che nel suo insieme rischia, per il leader di Sinistra Italiana, di rappresentare un pericolo per la tenuta democratica del Paese.
“Mettere insieme il premierato, cioè uno squilibrio dei poteri a favore dell’esecutivo – con un Parlamento già umiliato e marginalizzato dalla decretazione d’urgenza, ormai unica forma del lavoro parlamentare – con lo ‘Spacca Italia’, significa ridurre qualità e spazi della democrazia italiana“.
Proprio come Conte, infine, Fratoianni assicura battaglia contro il provvedimento, fino alla promessa del referendum, “quando sarà il momento“.