Ex dirigente d’azienda e dirigente sportivo, con un passato da cestista, conosciuto da tutti con il soprannome di “Toto”. Un palmares di tutto rispetto. Come giocatore dell’Ignis Varese, ha vinto 5 Scudetti, 3 Coppe Italia e una Coppa dei Campioni. Poi, terminata la carriera sportiva e conclusi gli studi universitari, il debutto nell’azienda di famiglia e l’inizio della carriera dirigenziale. Ed è proprio da industriale che Antonio Bulgheroni entra nella cordata di imprenditori che rileva la società biancorossa, diventandone in poco tempo proprietario e presidente. Per commentare, l’arrivo a Varese di Mannion e svelare i progetti futuri, il presidente Bulgheroni è intervenuto in esclusiva a Tag24.

Varese pallacanestro e Nico Mannion, Bulgheroni a Tag24

La stagione non è di certo iniziata come previsto e come una realtà importante come Varese merita, ma la società alla base è solida e il progetto è serio. Tornare al vertice resta l’obiettivo dichiarato e per farlo il club si è impegnato, riportando in Italia un talento come Nico Mannion. Ora non resta che dare tempo a questa squadra, che deve ritrovare serenità e mirare dritta al traguardo. La seconda parte di stagione può cambiare le carte in tavola. Per commentare il momento della squadra, l’arrivo a Varese di Mannion e i progetti futuri, il presidente Bulgheroni è intervenuto in esclusiva a Tag24.

Partiamo dal nome più importante del momento, quanta soddisfazione c’è nell’aver riportato in Italia un talento come Mannion e come avete trovato il ragazzo?

“Nico ci ha dato da subito grandissima disponibilità e dal canto nostro pensiamo di potergli dare la possibilità di esprimersi al massimo delle sue potenzialità. È un ragazzo eccezionale, e con un’etica del lavoro molto importante. Ci sta sicuramente dando una mano e speriamo che questa cosa possa andare bene sia per lui che per noi”.

L’obiettivo, chiaramente, è quello di risollevare le sorti di questa stagione?

“Assolutamente sì, abbiamo avuto un inizio molto difficile purtroppo e non abbiamo indovinato un paio di scelte. Adesso abbiamo una squadra quadrata, che probabilmente non le vincerà tutte, ma neanche le perderà tutte. Cercheremo di dare il massimo in ogni momento, anche perché a Varese abbiamo un tifo incredibile con tanti appassionati che ci seguono in maniera molto sentita. Speriamo di fare una buona seconda parte di campionato”.

A proposito delle difficoltà, le chiedo se con Scola, che è Ceo di Varese e leggenda del basket mondiale, avete analizzato i motivi di quanto fatto in questa prima parte di stagione non ottimale…

“Parto col dire che non solo io, ma tutta la pallacanestro Varese è davvero orgogliosa di poter avere uno come Scola. Lui ha scelto di iniziare la sua carriera, post basket giocato, nella nostra città e questo ci ha reso felici. Sta lavorando molto bene e ha fatto un chiaro programma a medio termine. Sono certo si tratti di un progetto che ci porterà a grandi soddisfazioni”.

A proposito del progetto, come avete convinto Mannion a tornare in Italia?

“Credo che lui abbia compreso qual è il nostro obiettivo, ovvero quello di tornare ai vertici. Ha individuato nella nostra società l’ambiente migliore nel quale esprimersi e ha trovato un accoglienza incredibile, sotto tutti i punti di vista. Credo che queste siano le basi per dare il massimo”.

Presidente, voi avete un metodo di lavoro molto chiaro, ovvero quello di evitare spese folli e scegliere giocatori funziona il progetto. Preferite le caratteristiche ai nomi, ma per risollevare le sorti del Varese ci dobbiamo aspettare altri colpi importanti o continuerete con questa filosofia?

“La filosofia sarà sempre la stessa, ovvero quella di non fare mai il passo più lungo della gamba. Con il nostro lavoro e la nostra etica, speriamo di riuscire ad attrarre degli sponsor importanti, che possano consentirci di crescere in maniera graduale ma costante. Credo che non ci discosteremo mai da questa linea. È ovvio che se dovessimo avere maggiori disponibilità economiche, queste non sarebbero investite solo sui giocatori, ma anche sulla struttura societaria e sui giovani. L’obiettivo è quello di fare un ottimo lavoro, per diventare sempre più appetibili, sia per giocatori che vogliono crescere, che per quelli che vogliono affermarsi”.

Ha fatto riferimento agli sponsor, cosa è accaduto con Pelligra?

“Purtroppo il gruppo Pelligra non si è mostrato attendibile perché, pur avendo firmato dei contratti, non ha ottemperato agli obblighi che questi contratti prevedevano. Hanno fatto delle scelte diverse e ritengo che non ci sia più nessun tipo di possibilità per proseguire nessun tipo di collaborazione con noi”.

Le chiedo anche del nuovo palazzetto. Quanto è importante per il futuro del progetto sportivo avere una casa accogliente, per tutta la comunità varesina, per lo sport lombardo, per attirare nuovi giocatori?

“La ringrazio per questa domanda perché è un tema importante di cui parlare. Lo sviluppo futuro della società non dipende solo dai risultati, ma anche dalla possibilità di ampliare e ammodernare il nostro palazzetto. Confidiamo nell’aiuto della Regione e del Comune e questo per noi è uno stimolo in più a lavorare bene e a poter dare alla città e alla nostra comunità un luogo dove lo sport e lo spettacolo possano coniugarsi nel modo migliore possibile”.

In chiusura, dal suo punto di vista, qual è lo stato del movimento in Italia?

“Gli ultimi dati confermano che il movimento è in crescita. Questo vale sia per le presenze fisiche, che per le presenze sui media. Ritengo che ci si stia muovendo nella direzione giusta. Abbiamo anche squadre importanti che stanno competendo in Eurolega ed altre che competono in altre competizioni europee. Ritengo ci siano tutti i presupposti perché la pallacanestro possa continuare a crescere nel migliore dei modi”.