La controffensiva ucraina secondo il presidente russo Putin sarebbe rovinosamente fallita e presto Kiev dovrà ridimensionare le sue ambizioni. Quella del leader russo sembra una risposta alle parole pronunciate dal segretario della Nato Jens Stoltenberg al Forum economico di Davos e alle recenti esercitazioni nel centro e nell’est Europa. Putin ribadisce poi che nessuno potrà imporre una ‘democrazia‘ alla Russia dall’estero.
Putin sulla controffensiva ucraina: “Hanno fallito”
La controffensiva delle forze armate ucraine è fallita e presto il governo di Kiev sarà messo in discussione. Lo ha dichiarato Vladimir Putin in un incontro con alcuni governatori della federazione russa. Il presidente ha detto che l’Ucraina si è rifiutata di negoziare con lui tradendo di fatti un accordo già preso. Secondo Putin, fu Boris Johnson a far naufragare gli accordi presi tra Putin e Zelensky che avrebbero posto fine al conflitto un anno e mezzo fa.
Il presidente ha poi ribadito che i suoi soldati non si ritireranno dai territori occupati e continueranno la loro guerra per liberare il Donbass. Putin definisce ‘criminali’ gli attacchi alle città russe da parte delle forze di Kiev. Spazio anche ad un intervento sulle elezioni statunitensi del 2020 che il leader russo ritiene falsificate con il voto postale.
No alla democrazia dall’estero
Il presidente russo ha sottolineato che la Russia ha sempre difeso e difenderà i propri interessi. Allo stesso tempo, ha detto che dopo il crollo dell’Urss le idee nazionaliste si sono rafforzate in Ucraina e tutto ciò ha portato alla situazione attuale. Infine il presidente russo ha lanciato un monito all’Occidente dicendo che nessuno riuscirà ad imporre quella che considerano ‘democrazia’ al suo Paese. Nel pomeriggio al Forum di Davos ha parlato il segretario della Nato Stoltenberg riguardo alla guerra in corso nell’est Europa.