Il mistero del busto di Benito Mussolini e della memorabilia fascista, presente all’interno dell’ospedale Cardarelli di Napoli si infittisce. La testata giornalistica Internapoli ha pubblicato in esclusiva una foto del bassorilievo, di un calendario e altri oggetti dedicati al tempo della dittatura.

“Adesso non ci sono più”, come evidenziato dagli ispettori giunti sul posto per identificare il responsabile e collezionista dei singolari gadget.

Napoli, giallo sul busto di Mussolini al Cardarelli: cos’è successo

“Il busto della discordia” è stato rimosso lo stesso giorno in cui la sua presenza ha sollevato polemiche nella struttura sanitaria e sui social network. Dall’ispezione dei controllori dell’ospedale, nella stanza del reparto di chirurgia 3 del Padiglione A, in uso da parte alcuni medici, risulta che i due cimeli sono spariti nel nulla. Un gioco di prestigio degno dell’illusionista David Copperfield.

Gli ispettori sono al lavoro per comprendere al meglio la dinamica della situazione. ascoltando il personale e acquisendo tutti gli elementi utili per risalire al proprietario degli oggetti presenti nella stanza.

L’ospedale si dissocia dal potenziale titolare del busto

In un comunicato stampa, l’ospedale si è dissociato dalle ideologie del detentore del busto. In una nota, il Cardarelli ha evidenziato di aver sempre limitato le potenziali esternazioni dei dipendenti e delle loro “opinioni politiche, preferenze sessuali e credo religioso”.

Sulla statua di Mussolini presente anche il motto latino “memento audere sempre”, tradotto “Ricorda di osare sempre” coniata dallo scrittore e poeta Gabriele D’Annunzio e utilizzata durante l’epoca fascista e ancora in voga oggi nei gruppi di estrema destra.