Superbonus, sono in arrivo novità in sede di conversione del decreto legge “Salva liti” (Dl 212 del 29 dicembre 2023) per i lavori da finire nel 2024: l’ipotesi che si fa strada è quella della previsione di uno stato di avanzamento dei lavori (Sal) straordinario e di una proroga del bonus 110% (o 90 per cento a seconda dei casi), che possa dare respiro alle famiglie alle prese con la chiusura dei cantieri. Proprio oggi il decreto è atteso in Commissione Finanze della Camera prima della presentazione degli emendamenti.

Dagli ultimi dati elaborati dall’Associazione nazionale dei costruttori edili (Ance) sulla base delle informazioni pubblicate dall’Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo economico sostenibile (Enea) di fine 2023 – relative al traguardo dei 100 miliardi di euro dei lavori in superbonus dalla sua introduzione – i lavori che sarebbero da concludere, considerando i condomini, supererebbero i 10 miliardi di euro in termini di valore degli interventi.

I dati deriverebbero da circa 40.000 cantieri che dovranno essere portate a termine, con un’ampia platea di 350.000 famiglie alle prese con detrazioni fiscali, sconti in fattura e cessione dei crediti d’imposta.

Superbonus, le novità in arrivo nel dl ‘Salva liti’ 2024: torna l’ipotesi di un Sal straordinario e proroga 110%

Qualche novità potrebbe arrivare in tema di superbonus e di portamento a chiusura dei cantieri ancora aperti con agevolazione del 110% o del 90% del 2023. Le novità potrebbero arrivare dalla conversione in legge del decreto “Salva liti”, il provvedimento numero 212 di fine 2023 che aveva previsto alcune misure di salvaguardia (ma anche molte strette sui bonus edilizi) per tutti quei committenti che non avessero portato a termine i lavori di efficientamento energetico e di ristrutturazione entro il 31 dicembre 2023.

Il decreto prevede che i committenti dei lavori che abbiano già fruito del superbonus, anche nelle formule di cessione dei crediti o di sconto in fattura, non possano essere perseguiti dall’Agenzia delle entrate per la mancata conclusione dei cantieri o per il fallito raggiungimento di due classi superiori per quanto riguarda l’efficientamento energetico.

Superbonus novità 2024 proroga, perché c’è bisogno di più tempo per chiudere i lavori?

Se, da un lato, ciò pone i committenti al riparo da possibili ripercussioni del Fisco, l’eventualità di contenziosi tra condomini e imprese non è scongiurata. Infatti, l’abbassamento della percentuale di superbonus dal 110% (o 90%) del 31 dicembre 2023 e il 70% a decorrere dal giorno dopo, dal 1° gennaio 2024, fa perdere 20 o, addirittura, 40 punti percentuali di bonus.

In caso di ritardi nella chiusura del cantiere, con mancata agevolazione delle spese al 110% o al 90%, e dovendosi accontentare del 70% – dovendo anche coprire la differenza di tasca propria – potrebbero essere numerosi i contenziosi che interesserebbero condomini e imprese incaricate di effettuare i lavori.

Bonus 110% 2023, chi è più indietro a chiudere i cantieri?

Da questo punto di vista, l’obiettivo delle associazioni di categoria è quello di tornare a chiedere una proroga. L’ipotesi è la stessa avanzata alla fine dello scorso anno, ovvero la previsione di uno stato di avanzamento dei lavori (Sal) straordinario di fine anno e una proroga di due o tre mesi per la conclusione degli interventi nei condomini. Il maggior tempo, in ogni modo, sarebbe riservato ai condomini che sono a conclusione dei lavori. Il provvedimento dovrebbe assegnare un tetto minimo di avanzamento dei lavori (del 60 o 70 per cento). I lavori che sono partiti più recentemente o partiranno nel 2024, dovranno fare a meno, invece, di sconto in fattura e cessione del credito d’imposta.

Nell’ultima rilevazione dall’Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo economico sostenibile (Enea) relativa agli investimenti in superbonus di dicembre 2023, la percentuale media italiana di completamento dei lavori era fissata all’85%. Tra le regioni più in ritardo nella chiusura dei cantieri, figurano la Campania, la Liguria e il Lazio.