Il contratto di locazione abitativa agevolata, noto anche come canone concordato, si configura come una modalità di affitto che prevede un canone inferiore rispetto al valore di mercato, offrendo al contempo interessanti agevolazioni fiscali al proprietario per compensare eventuali minori entrate. Questi contratti sono frutto di Accordi Territoriali, promossi e coordinati dall’Amministrazione Comunale, stipulati in collaborazione con le principali Associazioni dei proprietari e degli inquilini. Tali accordi stabiliscono criteri di valutazione degli immobili, definendo valori massimi e minimi del canone mensile per metro quadro, in base alla zona e alle caratteristiche dell’edificio e dell’appartamento.

Locazione abitativa agevolata, cosa vuol dire?

Il contratto di locazione abitativa agevolata è frutto di accordi territoriali, promosso e coordinato dall’Amministrazione Comunale, stipulato in collaborazione con le principali associazioni dei proprietari e degli inquilini. Tale accordo stabilisce criteri di valutazione degli immobili, definendo valori massimi e minimi del canone mensile per metro quadro, in base alla zona e alle caratteristiche dell’edificio e dell’appartamento.

Locazione abitativa agevolata, come funziona?

I contratti convenzionati differiscono dai contratti a libero mercato principalmente per la loro durata più breve e per le specifiche agevolazioni fiscali previste.

Le agevolazioni fiscali a favore del proprietario comprendono:

  1. IRPEF: Il reddito imponibile dei fabbricati locati, secondo le disposizioni dell’art. 37 del testo unico delle imposte sui redditi, subisce una riduzione ulteriore del 30%, come stabilito nell’art. 5 del D.M. 16/1/2017.
  2. IMPOSTA DI REGISTRO: La base imponibile per il calcolo dell’imposta di registro corrisponde al 70% del canone annuo concordato.
  3. CEDOLARE SECCA: L’aliquota applicabile è ridotta al 10% per i contratti a canone concordato, rispetto all’aliquota ordinaria del 21% valida per i contratti di libero mercato. Si precisa che la cedolare secca è una scelta facoltativa che comporta il pagamento di un’imposta sostitutiva su Irpef, addizionali, imposte di registro e di bollo, solitamente dovute per i contratti di locazione.
  4. ALIQUOTA IMU AGEVOLATA: L’aliquota dell’IMU è ridotta rispetto a quella ordinaria e viene determinata annualmente dalla Città.

È importante sottolineare che la cedolare secca è un regime opzionale che comporta il pagamento di un’imposta sostitutiva su Irpef e addizionali, oltre alle imposte di registro e di bollo, normalmente dovute per la registrazione e la proroga dei contratti di locazione. Per ulteriori dettagli, è possibile consultare il sito dell’Agenzia delle Entrate.

Le agevolazioni e i vantaggi per gli inquilini includono:

  1. Detrazione Irpef:
    • Euro 495,80, se il reddito complessivo non supera i 15.493,71 euro;
    • Euro 247,90, se il reddito complessivo supera i 15.493,71 euro ma non raggiunge i 30.987,41 euro.

Per i lavoratori dipendenti che hanno trasferito o intendono trasferire la propria residenza, nonché per giovani di età compresa tra i 20 e i 30 anni che stipulano un contratto di locazione ai sensi della legge n. 431 del 1998 per un’unità immobiliare destinata ad abitazione principale, è prevista una detrazione nei primi tre anni:

  • Euro 991,60, se il reddito complessivo non supera i 15.493,71 euro;
  • Euro 495,80, se il reddito complessivo supera i 15.493,71 euro ma non raggiunge i 30.987,41 euro.
  1. Imposta di Registro:
    • La base imponibile per il calcolo dell’imposta di registro corrisponde al 70% del canone annuo concordato.

Per godere di tali benefici, è essenziale che l’inquilino trasferisca la residenza anagrafica presso l’abitazione locata e la mantenga per l’intera durata del contratto. I contratti di locazione convenzionati sono regolamentati dalla legge 431/98, art.2, comma 3, e dal Decreto Ministeriale delle Infrastrutture e dei Trasporti del 16.1.2017. Per ulteriori dettagli e approfondimenti sui criteri per determinare il canone, è possibile richiedere informazioni presso gli sportelli di prima informazione presenti in città.

Quali sono i tipi di contratto a locazione agevolata?

I contratti agevolati devono essere scrupolosamente redatti seguendo i modelli di contratto approvati nell’Accordo Nazionale delle Organizzazioni Sindacali della proprietà e dell’inquilinato. Questi modelli sono stati recepiti dal Decreto Ministeriale del 16 gennaio 2017, con pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale del 15 marzo 2017, numero 62.

I principali tipi di contratti agevolati sono i seguenti:

A. Locazione Abitativa 3+2 (ALLEGATO “A” AL D.M. 16.01.2017):

  • Durata iniziale minima di tre anni, con rinnovo obbligatorio di ulteriori due, salvo disdetta per esigenze tassative e motivate del proprietario.

B. Locazione di Natura Transitoria (ALLEGATO “B” AL D.M. 16.01.2017):

  • Indicata per esigenze temporanee del locatore e/o dell’inquilino.
  • Durata massima di diciotto mesi, senza possibilità di rinnovo o proroga.

C. Locazione per Studenti Universitari Fuori Sede (ALLEGATO “C”):

  • Durata variabile da sei mesi a tre anni, con un’unica possibilità di rinnovo per lo stesso periodo.