L’ultimo adeguamento Istat di dicembre 2023 del canone di locazione è entrato in vigore, determinando una rivalutazione dei costi degli affitti.
Cos’è la rivalutazione Istat del canone di locazione?
Questo adeguamento mira a allineare l’importo dell’affitto con l’andamento economico e il costo della vita, calcolato su base annuale o biennale. Fondamentalmente, simile a quanto avviene per pensioni e sussidi, anche gli affitti sono soggetti a una rivalutazione annuale, basata sull’inflazione dei 12 mesi precedenti. L’indice Istat influisce sull’affitto concordato tra inquilino e proprietario di casa.
Come si calcola la rivalutazione Istat del canone di locazione?
Il metodo di calcolo dell’adeguamento Istat può variare a seconda delle condizioni stabilite nel contratto:
- Chi utilizza l’indice FOI medio annuale dell’anno precedente calcola la media da applicare utilizzando i dati di fine anno.
- Chi rivaluta il contratto per la prima volta utilizza l’indice più recente disponibile, moltiplicandolo per il canone indicato nel contratto. Negli anni successivi, si applica l’indice del mese di riferimento rispetto allo stesso mese dell’anno precedente.
La formula per il calcolo dell’adeguamento Istat per gli affitti è: Canone d’affitto x Indice Istat x percentuale di rivalutazione.
In generale, il canone di locazione si rivaluta applicando aliquote differenziate a seconda che si tratti di un contratto di locazione ad uso abitativo o commerciale, ai sensi della legge 392/78 (articolo 32):
- Fino al 100% dell’incremento dell’indice FOI per contratti di locazione ad uso abitativo.
- Fino al 75% dell’incremento dell’indice FOI per locazioni a uso commerciale.