La revisione del canone di locazione può verificarsi in diverse circostanze, secondo le disposizioni stabilite nel contratto di affitto e dalla normativa vigente.

Canone di locazione, quando si può fare la revisione?

Alcuni dei momenti più comuni in cui si può applicare una revisione includono:

  1. Scadenza del contratto: Alla fine di ogni periodo contrattuale, se il contratto prevede una clausola di revisione del canone, le parti possono concordare una nuova cifra basata su indici ISTAT o altri criteri specificati nel contratto.
  2. Variazione delle condizioni dell’immobile: Se vengono apportati miglioramenti all’immobile che ne aumentano il valore, il proprietario potrebbe desiderare una revisione del canone, che deve essere effettuata rispettando i termini concordati.
  3. Clausola di indicizzazione: In alcuni contratti, è presente un meccanismo di indicizzazione automatica, che si traduce in adeguamenti ISTAT. Questa condizione deve essere inclusa come clausola interna nel contratto.

In assenza di specifiche clausole contrattuali che prevedano la revisione del canone, le parti devono attenersi a quanto concordato durante la stipula del contratto di locazione. È fondamentale sottolineare che qualsiasi modifica del canone basata sull’aggiornamento ISTAT deve essere frutto di un accordo tra le parti e deve essere chiaramente indicata nel contratto.