Sui social sfoggia abiti griffati e auto di lusso. Ha 24 anni ed è originario dell’Est Europa: ecco chi è Corum Petrow , sospettato dell’omicidio del 14enne romeno Alexandru Ivan, consumatosi nel parcheggio della metro C Pantano di Monte Compatri, a Roma, nella notte tra venerdì e sabato. Gli inquirenti sono da ore alla ricerca dei suoi complici.

Chi è il ragazzo fermato per l’omicidio di Alexandru Ivan: il suo nome è Corum Petrow

Residente a Rocca Cencia, anche Petrow è originario della Romania. Alle spalle ha piccoli precedenti penali per reati contro il patrimonio, spaccio e detenzione di sostanze stupefacenti; sui social ama mostrarsi in abiti griffati oppure alla guida di auto di lusso e non di rado pubblica scatti della sua abitazione, arredata, secondo La Repubblica, “in stile Casamonica”.

Ieri, 15 gennaio, a poche ore dalla morte del 14enne Alexandru Ivan, insieme a due avvocati si era presentato dai carabinieri ammettendo di aver fissato un appuntamento con il patrigno del ragazzo, senza confessare, però, di essere stato lui a sparargli.

Secondo gli inquirenti era con almeno altre tre persone. Una di loro – un parente di Petrow attualmente ricercato – poche ore prima aveva avuto una violenta lite con Tiberiu Maciuca in un bar della borgata Finocchio, sulla Casilina.

Nel corso dell’incontro i due avrebbero dovuto chiarirsi. Poi le cose erano precipitate. Il 14enne, che si trovava in compagnia del compagno della madre, del nonno materno e di altri parenti, aveva deciso di scendere dall’auto, quando era stato raggiunto da diversi proiettili, crollando a terra esanime.

Non si esclude che chi l’ha colpito abbia sbagliato bersaglio e volesse colpire l’uomo che aveva partecipato alla discussione in pubblico. Sul movente, invece, si nutrono ancora parecchi dubbi. Una delle piste riguarda un possibile regolamento di conti per droga. Per fare luce sulla vicenda la Procura di Velletri ha aperto un apposito fascicolo d’inchiesta.

Il 17 gennaio è stato fermato un secondo sospetto.

I funerali di Alexandru Ivan dopo l’autopsia

Nella giornata di oggi il gip potrebbe decidere di convalidare l’arresto del 24enne. Intanto il pm incaricherà un medico-legale di effettuare l’autopsia sul corpo della giovane vittima, con l’intento di stabilire quanti colpi abbia ricevuto e quali siano stati quelli mortali.

Poi la salma di Alexandru sarà portata dai familiari in Romania, per i funerali. A farlo sapere è stato il padre, che da sei anni vive e lavora a Firenze. Intercettato dai microfoni dei giornalisti poco dopo essere arrivato sul luogo del delitto, l’uomo, di nome Eduard, si era chiesto perché il figlio si trovasse lì a quell’ora, sostenendo di aver sempre avuto fiducia nel nuovo compagno dell’ex moglie.

Anche lei, ascoltata, si è detta sconvolta per l’accaduto. La sera dell’omicidio aveva lasciato uscire il 14enne di notte, anche se non lo faceva mai, perché avevano da poco festeggiato il suo 32esimo compleanno. Lei era rimasta a casa con gli altri figli più piccoli. Alexandru insieme ad altri parenti si era recato all’appuntamento: non poteva sapere che in realtà era una trappola.

In tanti, nelle scorse ore, ci hanno tenuto a ricordarlo, portando nel parcheggio in cui è stato ucciso fiori, candele e peluche, ma anche bigliettini commemorativi. “Vola in alto angelo nostro”, recita uno di essi. “Rumen per sempre”, c’è scritto su un altro. Sembra che fosse un ragazzo “timido e gentile”. “Andava a scuola e giocava a calcio. È morto senza un motivo”, ha dichiarato lo zio, invocando verità e giustizia sul suo omicidio, che a molti avrà ricordato quello del giovane Thomas Bricca ad Alatri.