Francesco Baccini festeggia 30 anni di carriera a Terni, il 19 gennaio 2024. Sarà il primo, di una serie di altri artisti, aprirà la 20esima edizione di Visioninmusica. Forte della suo essere avventuriero e innovatore, nella vita e nella musica, Francesco Baccini si dice contento di essere l’apripista di una kermesse musicale di prestigio.
Francesco Baccini festeggia 30 anni di carriera e riporta gli strumenti veri sul palco col tour Archi e Frecce
“Il tour Archi e Frecce è acustico, più unplugged di così si muore. Il gruppo si costituisce di quattro ragazze bravissime di Genova, che hanno ideato il progetto con me, che è anche un album. Il pubblico non è più abituato a sentire gli strumenti veri, in un mondo di elettronica se manca l’elettricità è finito il concerto – ha spiegato a That’s Amore, su Radio Cusano Campus – l’emozione di ascoltare dal vivo un quartetto d’archi è un’altra cosa. Non è come ascoltare una tastiera che fa gli archi. C’è la corda vibrata, l’emozione della musica suonata.”
Suonavo il pianoforte, ma non pensavo di fare il cantante. Non ho mai preso una lezione di canto
Dal presente a ritroso nel tempo, l’intervista è stato un viaggio nei ricordi più profondi. “Nella vita non pensavo minimamente di fare il cantautore, suonavo il pianoforte facevo quello e basta, e pensavo di continuare così. Mia madre un giorno a casa mi disse: “Non vorrai mica fare il cantante?” Avevo capito che sapevo cantare. Di fatto, andavo di nascosto nei locali di Genova, e chiedevo di cantare.
Everybody Needs Somebody to Love è il mio cavallo di battaglia. Ho scoperto che potevo cantare qualsiasi canzone, non ho mai preso una lezione di canto nella mia vita – ha spiegato Baccini, ad Arianna Ciampoli, Manuel Bartolini e Annalisa Colavito – cantavo qualunque cosa mi girasse per la testa. Questo brano non lo faceva nessuno. Me l’avessero detto qualche anno prima mi sarei messo a ridere.”
La musica di qualità l’abbiamo scoperta grazie alle radio libere
Verso la fine degli anni ’70, “le radio libere ci hanno fatto scoprire musiche che non avremmo mai ascoltato né in tv, né a Sanremo: dai Genesis ai Pink Floyd, diversi gruppi divennero famosi in quegli anni – ha aggiunto, con un pizzico di nostalgia e senso critico – il livello musicale era alto, ascoltavamo cose difficilissime.”
Billy Joel è un altro dei suoi artisti del cuore. Grazie a lui ha conosciuto l’amore, e dato il primo bacio
“Honesty mi ricorda il primo bacio. Certe cose che ti rimangono impresse per tutta la vita. Dell’amore ho capito che non è razionale, è impossibile capirlo. Vorremmo ricondurre tutto alla razionalità, ma l’amore non è così. Alcune persone sulla carta sono perfette, invece non è così – ha sottolineato il cantautore di Genova – l’amore è una cosa difficile da spiegare. Mi sono sempre innamorato di persone sbagliatissime.
Uno come me è attratto da persone che sono il mio esatto contrario. Di fatto, l’amore va avanti se si hanno cose in comune. Se si fanno vite diverse e si hanno gusti diversi è difficile. L’amore mi piace metterlo nelle canzoni, nella vita di tutti i giorni meno. “
Che persona è Francesco Baccini?
Avventuriero da sempre, Francesco Baccini ha amato il rischio fin da bambino e rischiato per mettere alla prova se stesso. “Facevo il bagno quando c’era la bandiera rossa al mare, coi cavalloni alti quattro metri, cinque metri, mia madre urlava. Era pericoloso, ho rischiato la vita più volte. Sono uno di quelli che si lancia nel vuoto senza paracadute – ha affermato Baccini – il primo sport che ho fatto è stato il portiere. Il portiere è il più matto della squadra, ti fai male a qualunque partita. Se sbagli ti odiano tutti, si arrabbiano tutti con te. Il portiere gioca con un’altra maglietta. Mi piace fare una cosa, e poi mettermi subito a farne un’altra.”
“Salire sul palco mi diverte, ma entrare in un bar dove non conosco nessuno mi intimidisce”
Si definisce ex timido, infine, nel parlare di sé Baccini non risparmia una certa sorpresa nello scoprire, e raccontare, un sé diverso da come credeva fosse all’inizio della carriera. La vita non va mai come la immagini, alle volte va meglio. “Se mi avessero detto che avrei cantato davanti a milioni di persone non ci avrei creduto. Oggi la mia vita è sul palco, a parlare e cantare. Il palco mi fa effetto psicanalisi – si congeda così – canto sempre con gli occhi chiusi, mi devo isolare. Non voglio vedere chi ho davanti. Mi estraneo, è un modo per vincere la timidezza. Ci sono tanti attori timidissimi, che al momento in cui entrano in scena in teatro, o sul set di un film cambiamento.”