“Se chi ci ha scritto sa qualcosa, ci aiuti”, aveva dichiarato Pietro Orlandi ai microfoni di Cusano Italia Tv rivolgendosi all’autore della lettera anonima indirizzata lo scorso novembre alla sua famiglia e al giornalista Fabio Camillacci, che da tempo segue il caso di Emanuela anche in radio. Qualche giorno fa alla prima missiva se ne è aggiunta un’altra, probabilmente inviata dalla stessa persona. Secondo la grafologa che l’ha analizzata, si tratterebbe di un mitomane, qualcuno che non ha nessuna intenzione di fare luce sulla verità.

Il contenuto lettera anonima su Emanuela Orlandi arrivata in redazione

La nuova lettera anonima, consegnata al giornalista Camillacci nella giornata di martedì 9 gennaio, è arrivata all’interno di una busta che ne conteneva un’altra, più piccola, con l’intestazione: “Alla cortese attenzione di Pietro Orlandi”. A differenza della prima è stata scritta con un normografo.

Diversi elementi farebbero però pensare che è dello stesso autore. Innanzitutto il francobollo che ritrae piazza della Repubblica. Poi le prime parole del testo: “Si dice…”, che erano state usate anche la scorsa volta proprio in apertura. Infine, i riferimenti al caso Orlandi, sempre in forma di rompicapo.

Lettera anonima Emanuela Orlandi

Si parla del “principe del foro”, un avvocato di “fratello d’Italia”, forse un massone; si parla di Diddi, il promotore di giustizia vaticana titolare della nuova inchiesta voluta da Papa Francesco e dello IOR, la Banca vaticana, al centro, ai tempi del sequestro di Emanuela, di gravi scandali.

Ci sono poi riferimenti a Roberto Calvi, trovato impiccato sotto il ponte dei Frati Neri, a Londra, e alla cosiddetta “pista inglese”, secondo cui la “ragazza vaticana” sarebbe stata ospitata in un convento di frati in Inghilterra.

Poi, ancora, ci sono riferimenti alla mafia e alla banda della Magliana (con sede nell’omonimo quartiere identificato dalla zona urbanistica 15e), ma anche alla Banca lussemburghese. Riferimenti scontati, che fanno ipotizzare che l’autore della lettera non abbia alcuna intenzione di dare impulso alle indagini, ma abbia solo voglia di attirare l’attenzione.

Lettera anonima Emanuela Orlandi

Il commento della grafologa Candida Livatino

“Secondo me si tratta dello stesso autore. Probabilmente ha capito che la scorsa volta è stata fatta un’analisi sull’indirizzo scritto a mano sulla busta e questa volta ha pensato bene di usare un normografo e di fare dei ritocchi. La “d” puntata presente sulla busta prima era piccola, poi è stata ingrandita. La “a” di radio è rimarcata. Anche l’altra lettera, poi, iniziava con “si dice”. Sono pochi elementi, ma fanno capire che è la stessa persona a scrivere. C’è sempre quel gesto fuggitivo inconscio che uno fa anche se cerca di mascherarsi”, è stato il commento della grafologa Candida Livatino, che ci ha tenuto a rimarcare il fatto che secondo lei “si tratta di un mitomane”.

Le dichiarazioni di Pietro Orlandi

“Francamente sono un po’ stanco di questa gente che invece di aiutarmi mi manda lettere con certi enigmi. Se questa persona che ci ha scritto sa qualcosa, ci aiuti. Uno che fa queste cose è uno come Marco Fassoni Accetti; anzi, non escludo che possa esserci proprio lui dietro quest’ennesima lettera anonima. Persone così non ci sono affatto utili”, aveva dichiarato Pietro Orlandi a Cusano Italia Tv rivolgendosi all’autore della lettera arrivata in redazione lo scorso novembre. Sentito dal giornalista Camillacci, ha rinnovato il suo appello.

Lo scorso 13 gennaio, nel corso di un sit-in organizzato a Roma alla vigilia del 56esimo compleanno della sorella Emanuela, Orlandi era tornato ad invocare verità e giustizia, leggendo, davanti ai presenti, l’elenco dei nomi delle persone che secondo lui andrebbero ascoltate per fare luce sul caso e auspicando che, in tempi brevi, vengano nominati i componenti della Commissione parlamentare d’inchiesta che dovrà indagare non solo sulla vicenda della “ragazza vaticana”, ma anche su quella di Mirella Gregori, scomparsa a Roma appena un mese prima.

Al momento ci sono già due inchieste aperte: oltre a quella della Procura di Roma, quella vaticana, fortemente voluta da Papa Francesco, che secondo Orlandi ora dovrebbe alzare la voce.