In seguito all’incidente avvenuto in provincia di Chieti, in una fabbrica a Atessa, oggi 15 gennaio 2024, in cui ha perso la vita un operaio 47enne, i sindacati proclamano uno sciopero di due ore per la giornata di martedì 16 gennaio

Sindacati: sciopero 16 gennaio 2024 per l’operaio morto in fabbrica in provincia di Chieti

Un operaio di 47 anni è stato investito da un tubo metallico ed è morto sul colpo oggi 15 gennaio 2024 in una fabbrica nel Chietino. Inutili i soccorsi giunti sul luogo della tragedia. Per Roberto Caporale di Lanciano – dove di recente si è verificato un incidente stradale – non c’è stato nulla da fare.

In una nota la Fiom Cgil Chieti e la Fim Cisl Abruzzo Molise hanno proclamato uno sciopero di due ore per domani, martedì 16 gennaio. I sindacati hanno commentato la tragica vicenda:

“Quello accaduto oggi durante lo svolgimento dell’attività lavorativa è l’ennesimo incidente mortale che capita nel nostro Paese e nella nostra regione. Angoscia, sgomento e rabbia sono i sentimenti che viviamo in questi giorni che ci spingono ad alzare, ancora di più, il livello di impegno contro questa vergogna. Ancora un Lavoratore precario che lavorava nella speranza di avere un posto fisso”.

La Fiom, La Cgil e La Sim hanno continuato:

“In Italia, gli incidenti sul luogo di lavoro non sono il risultato di eventi fatali. Troppo frequentemente, queste tragedie evidenziano la mancanza di adeguate misure preventive e di sistemi necessari per assicurare la protezione e la sicurezza dei lavoratori. Le condizioni di lavoro in molte aziende sono troppe volte trascurate, con scarsa considerazione per l’importanza della prevenzione. Le iniziative di sensibilizzazione riguardo alla sicurezza sul lavoro vengono spesso considerate costi invece che investimenti nelle persone e nel loro futuro. Inoltre, l’aspetto economico talvolta prevale sulle leggi che mirano a regolamentare il lavoro, portando a una deregolamentazione dannosa. È imperativo che la salute e la sicurezza siano prioritarie in tutti i contesti lavorativi, al fine di contrastare queste tragedie e rendere i lavoratori più forti nella difesa dei propri diritti. Inoltre, è essenziale potenziare l’attività ispettiva degli enti preposti, spesso soggetti a tagli da parte dei governi”.

I sindacati sulla necessità di instaurare maggiori controlli di sicurezza sul lavoro proseguono:

“La promozione di una cultura diffusa della sicurezza contribuirà a garantire un ambiente lavorativo più sano e sicuro per tutti. Un lavoratore quando esce di casa deve poter tornarci riportando il frutto del proprio lavoro ai propri cari. Non è possibile uscire senza poter tornare. Il diritto alla vita di un lavoratore è un bene assoluto che nessuno può cancellare”.