Finirà di scontare la propria pena ai domiciliari e non più in carcere, Massimo Mazzara. Nel 2012 tentò di uccidere la sua compagna, una donna di origini polacche, ferendola gravemente.

Condannato per tentato omicidio aggravato, oggi il Tribunale di sorveglianza di Palermo ha concesso i domiciliari a Mazzara, che sconterà in casa della madre.

Palermo, Massimo Mazzara sconterà il resto della sua pena ai domiciliari: i motivi

I fatti hanno avuto inizio nel 2012, quando Massimo Mazzara (all’epoca 42enne) si era invaghito di una donna polacca. La loro frequentazione ben presto ebbe termine, ma Mazzara non si rassegnava all’idea che lei lo avesse rifiutato.

Tesole un agguato nel maggio 2012, Mazzara colpì la donna con 28 coltellate, di cui alcune al collo, al viso e all’addome. Salvatasi grazie alla prontezza di riflessi e ai tempestivi soccorsi, la donna si vide riconosciuta al termine del processo una provvisionale di 120 mila euro.

Per Mazzara, invece, arrivò una condanna per tentato omicidio aggravato, stalking, porto e detenzione di armi. La prima pena prevedeva 14 anni, divenuti 20 in appello e confermati infine dalla Cassazione nel 2015. Grazie agli sconti di pena per buona condotta ma soprattutto a motivi di salute la pena avrà termine nel febbraio 2028.

L’avvocato difensore di Mazzara ha fornito al Tribunale di sorveglianza un certificato medico, che indica come il suo assistito abbia bisogno di cure mediche all’ospedale Civico di Palermo. L’uomo originario di Castellammare del Golfo sconterà il resto della pena ai domiciliari, in casa dalla madre.