Buone notizie per il Pentagono e per la Difesa degli Stati Uniti. Llyod Austin è stato dimesso oggi 15 gennaio dal Walter Reed National Military Medical Center.
Austin era stato ricoverato lì per un delicato intervento chirurgico e questa decisione aveva sollevato molte polemiche negli USA. Il presidente Joe Biden, infatti, era rimasto all’oscuro della vicenda, venendone informato solo dopo che alcuni media avevano pubblicato la notizia.
Caso Llyod Austin, arrivano le dimissioni dall’ospedale: come sta il capo del Pentagono
Se le critiche alla comunicazione fra le agenzie di sicurezza statunitensi non sono ancora terminate, c’è un importante aggiornamento riguardo Llyod Austin. Il capo del Pentagono è stato dimesso dall’ospedale nel quale era stato portato per un tumore alla prostata.
L’intervento è riuscito, tanto che Austin potrà trascorrere nella sua abitazione il necessario periodo di riposo. Tra la fine di dicembre e gli inizi di gennaio Austin era stato ricoverato d’urgenza per due volte ed i medici si sono decisi poi ad intervenire con un delicato intervento, nel mentre il presidente Joe Biden ed il Segretario di Stato, Antony Blinken, erano impegnati in importanti summit internazionali.
Le critiche di cui si accennava derivavano dal fatto che né Biden né Blinken erano stati informati dei problemi di salute di Austin. Solo dopo molte speculazioni giornalistiche e le richieste pressanti dei repubblicani si è avuta la conferma dei ricoveri.
Austin in una nota ha affermato:
Sono grato per l’eccellente assistenza che ho ricevuto al Walter Reed National Military Medical Center e desidero ringraziare gli eccezionali medici e il personale infermieristico per la loro professionalità e il loro eccellente supporto.
Il ritardo nelle comunicazioni ha sollevato notevoli preoccupazioni sulla trasparenza all’interno dell’amministrazione Biden, aggravate dalla sempre più tesa situazione della sicurezza nazionale all’estero mentre gli Stati Uniti si trovano a fronteggiare gli attacchi Houthi in corso contro le navi commerciali nel Mar Rosso e gli attacchi alle truppe statunitensi in Iraq e Siria.
Austin lavorerà da remoto per un periodo di tempo prima di tornare al Pentagono, potendo allo stesso tempo accedere ai dossier più sensibili.