Ci sono calciatori che hanno scritto la storia di alcuni club e quello di Renzo Garlaschelli è uno di questi. Con la maglia della Lazio ha vissuto 10 stagioni da assoluto protagonista. Arrivato a Roma nel 1972, ha contribuito alla vittoria del primo scudetto, quello del 1974, sotto la guida di Tommaso Maestrelli. Da ala destra ha segnato 64 reti, che lo hanno inserito al settimo posto dei miglior marcatori nella storia del club capitolino. Ai biancocelesti è rimasto profondamente legato e anche adesso, a distanza di anni, non perde occasione per seguire la squadra di Sarri. Per commentare la stagione dei biancocelesti, Lazio-Lecce e il prossimo impegno in Supercoppa, Garlaschelli è intervenuto in esclusiva a Tag24.
Da Lazio-Lecce alla Supercoppa, Garlaschelli a Tag24
La Lazio scaccia definitivamente la crisi e dopo aver eliminato la Roma in Coppa Italia, batte anche il Lecce e centra la quinta vittoria consecutiva. La squadra di Sarri finalmente torna in corsa anche per un posto in Champions League e ritrova entusiasmo, dopo un periodo complicato. I biancocelesti ora sembrano di nuovo sereni e compatti e ora puntano dritti al prossimo obiettivo: la Supercoppa italiana. Venerdì sera affronteranno l’Inter nella semifinale di Riad e la vincente se la giocherà con una tra Napoli e Fiorentina. Per commentare il momento dei biancocelesti, Lazio-Lecce e la Supercoppa, Garlaschelli, che nella Capitale ha vissuto da protagonista 10 stagioni, è intervenuto in esclusiva a Tag24.
Quinto successo consecutivo per la Lazio, che ora dimostra di essere in netta ripresa. La crisi è definitivamente scacciata?
“Beh direi proprio di sì, cinque partite vogliono dire 12 punti in campionato e un passaggio del turno in Coppa Italia, nel derby contro la Roma. Dire che finalmente la crisi è stata scacciata. Cinque vittorie sono tante, e con Sarri non era mai successo. La Lazio non sta brillando dal punto di vista del gioco, ma i risultati arrivano e questo è l’importante. Questa squadra deve stare tra le prime quattro, Io l’ho sempre detto e oggi lo ribadisco adesso, a maggior ragione. La partenza in questa stagione è stata un disastro, ma per qualità e caratteristiche questa formazione deve essere sopra alla Fiorentina e al Bologna sicuramente”.
Ora la classifica dice che la Lazio è finalmente tornata a lottare per la Champions League. Questo deve essere l’obiettivo della squadra di Sarri?
“Per forza, l’obiettivo non può che essere questo. Inter e Juventus stanno facendo un campionato a parte e si giocheranno lo scudetto fino alla fine. I biancocelesti però devono fare la corsa sulle altre, perché arrivare tra le prime quattro è assolutamente alla portata di questa rosa”.
Adesso però c’è la Supercoppa e venerdì sera i biancocelesti affronteranno proprio l’Inter. Gara complicata, cosa ti aspetti?
“E’ una Supercoppa un po’ strana, sinceramente non mi piace. Per carità, in ballo c’è sempre una Coppa, ma è più uno spettacolo che una competizione di calcio. Io almeno la vedo così, anche se non disdegno il trofeo. La Lazio comunque è una squadra in grande crescita, e anche se è partita male, ha giocatori importanti. Sta dimostrando di valere i primi posti e può battere anche l’Inter. I nerazzurri stanno andando molto bene, sono primi in classifica e non perdono un colpo. È chiaro che, per quello che ci sta facendo vedere, è una squadra che arriverà molto lontano ed è la favorita anche in Supercoppa, ma restano comunque battibili”.
La Lazio in questo periodo è riuscita a vincere anche con assenze importanti. Queste partite hanno dimostrato anche che lo spogliatoio è compatto e con Sarri?
“Queste sono cose che non possiamo sapere, quello che succede all’interno dello spogliatoio lo sanno solo loro. Non so se nel periodo in cui le cose non andavano bene, era accaduto o meno qualcosa. Quello che vedo ora però è che anche i nuovi arrivati, si sono finalmente inseriti e stanno facendo bene. Sono convinto che i giocatori vadano sempre in campo per giocarsela al massimo. C’è stato un momento in cui la squadra non girava, e non so se per questioni ambientali o fisiche. L’importante a che ora però sia tutto passato. Adesso stanno facendo un buon campionato e sicuramente stanno anche dimostrando di essere uniti”.
Qual è la tua opinione nei confronti di Maurizio Sarri?
“Non ho mai avuto grossi dubbi nei suoi confronti, anche quando le cose non andavano molto bene. Questa squadra però non sta giocando benissimo, manca ancora qualcosa e non sta brillando. Se cominci a vincere però, poi le cose vengono da sé e torna anche l’entusiasmo. Lui è un ottimo allenatore. Lo scorso anno ha fatto un mezzo miracolo e mi auguro solo che anche quest’anno possa arrivare tra le prime quattro”.
Quanta enfasi può dare la vittoria del derby a questa squadra?
“Non penso sia solo il derby. È chiaro che quando vinci lavori meglio, i tifosi sono felici e tutto contribuisce a rendere le cose più semplici. Il derby è una partita particolare, e vincerla fa sempre bene, ma resto convinto che la fiducia che ha questa squadra in questo momento deriva da ogni singola vittoria. I giocatori scendono in campo per affrontare partita per partita. Con la Roma era importante passare il turno, e la Lazio ce l’ha fatta, anche se non è stata una partita bellissima. Certo è che anche quella ha dato molto coraggio”.
L’ultima domanda te la faccio su un singolo, rinnoveresti il contratto a Felipe Anderson?
“Immediatamente, oggi stesso. Per un giocatore straordinario, l’ho sempre ammirato. È fortissimo sia tecnicamente che tatticamente, lo ritengo uno dei migliori della Serie A. Possiamo discutere sul fatto che spesso non è continuo, ma anche questo può essere normale. È un giocatore straordinario”.