Gazzelle perché si chiama così? Chi scrive le sue canzoni? Ecco tutte le curiosità sul giovane cantante romano che parteciperà al Festival di Sanremo 2024.

Gazzelle perché si chiama così?

Flavio Bruno Pardini è il vero nome del cantante romano conosciuto dal pubblico come “Gazzelle”. Perché l’artista ha scelto questo pseudonimo? All’inizio della sua carriera partita con le prime live nei locali più famosi della capitale quando aveva 22 anni, il cantante aveva mantenuto il suo vero nome.

Poi ha deciso di cambiarlo e di farsi conoscere come Gazzelle dal 2016, ispirandosi al famoso modello di scarpe realizzate dal brand Adidas, le amatissime sneakers Gazelle, tornate in voga negli ultimi anni. In numerose interviste Padrini, a proposito della scelta del nome d’arte, ha rivelato che:

“Il nome è venuto fuori in modo un po’ casuale: ero alla ricerca di una parola che ci azzeccasse poco con la mia musica, che facesse da contrasto e desse un gusto surreale. Poi un giorno mi sono accorto che avevo davvero un mucchio di paia di Gazelle Adidas in camera mia, perché sono un po’ fissato con le scarpe, e ho pensato che avrei potuto chiamarmi così”.

Chi scrive le sue canzoni?

Molti fan si chiedono quale sia la firma che si nasconde dietro le canzoni di Gazzelle e i suoi grandi successi come “Quella te”, “Sayonara”, “Polynesia” e “Vita Paranoia”. La risposta è semplice: il cantante è anche l’autore dei suoi pezzi: è lui ad occuparsi della scrittura delle parole e dell’arrangiamento musicale.

L’artista ha più volte rivelato di ispirarsi a suo padre, che da giovane scriveva e cantava canzoni, prendendolo come esempio, ma anche ai grandi cantautori italiani. Gazzelle è da sempre un appassionato del mondo della musica e della scrittura, ha iniziato fin da piccolo rivelando che:

“Ho sempre ascoltato musica di qualità, dove i testi erano la cosa più importante, e quindi sono cresciuto dando molto valore alle parole. Mi piace scrivere da sempre e crescendo ho capito che la musica poteva essere un buon veicolo per scrivere quello che volevo. Se avessi provato a scrivere un romanzo magari ci avrei messo due anni, invece in poco tempo mi viene facile sintetizzare tutto in un brano. Non ho ancora capito bene qual è la formula giusta per scrivere una canzone”.

Sulla scelta dei temi che decide di trattare all’interno dei suoi brani – immancabile l’amore, anche grazie alla sua musa, la fidanzata Ilaria Loriga – il cantautore romano ha dichiarato che:

“Non vado a caccia di temi. Se domani decidessi di scrivere un racconto breve di sicuro non scriverei di me stesso, ma quando scrivo una canzone invece parlo sempre di me. Il mio tema preferito alla fine sono io, perché sento che è questo che devo fare quando faccio musica. Devo parlare della mia vita, delle mie sensazioni, di quello che mi capita, di quello che vivo e anche che non vivo, di tutto quello che mi affligge, che mi attraversa e che spesso mi lascio alle spalle”.

Che tipo di musica è?

Gazzelle è considerato uno dei cantanti italiani di maggior successo della generazione Z nell’ambito del genere indie pop. Questa branca della musica nasce sul finire degli anni Ottanta in Inghilterra, contemporaneamente all’esplosione del post-punk, per poi prendere piede in tutta Europa.

Dagli anni 2000 è uno dei generi più fortunati in Italia e sono tanti gli artisti che sono riusciti a raggiungere un successo di portata nazionale, come Calcutta, Brunori Sas, Lo Stato Sociale, Galeffi, Fulminacci e molti altri ancora.

Il termine “indie” inizialmente veniva utilizzato per descrivere quegli artisti appartenenti ad una cultura underground, che autoproducevano la propria musica oppure grazie ad etichette discografiche indipendenti.

Gazzelle dal 2016 collabora con l’etichetta discografica Maciste Dischi di Roma, una casa di produzione indipendente che sforna i pezzi degli artisti indie più seguiti in Italia e lancia gran parte dei nuovi talenti sulla scena musicale.