La cucina italiana ha una caratteristica inimitabile: la trasversalità. Significa che si prende cura del nostro appetito dalle prime fasi del pranzo, che è l’antipasto, per arrivare al dessert e oltre. In questa meraviglia di possibilotà che ci è offerta dalla tradizione italiana, l’antipasto piemontese è sicuramente una pietra miliare. Si tratta di una portata che può essere messa in tavola prima di un pranzo di carne importante, come un bel bollito, per accompagnare un piatto saporito come il vitello tonnato oppure come alternativa per un brunch fra amici. 

L’antipasto piemontese è infatti composto da una grande varietà di verdure precedentemente trattate con metodi che andremo ad illustrare. Come dicevamo a questa portata viene affidato il compito di accogliere a tavola i nostri ospiti e lo fa con una grande fantasia di colori e di sapore, mantenendo la leggerezza e sapori decisi. Come sempre l’importante è partire da materie prime fresche e di alta qualità. 

Ingredienti dell’antipasto piemontese

Per preparare l’antipasto piemontese non servono grandi abilità, ma di certo un po’ di pazienza e tanta organizzazione, anche perché bisognerà gestire cotture diverse per preservare tutti sapori. Allora: ecco gli ingredienti per preparare 10 vasetti e poi illustriamo i passaggi:

  • 1,5 kg di pomodori ramati
  • 300 g peperoni gialli
  • 300 g sedano
  • 300 g carote
  • 300 g cipolline borettane
  • 300 g cavolfiore
  • 300 g fagiolini
  • 200 g aceto di vino rosso
  • 50 g olio extravergine d’oliva
  • 1 cucchiaio di zucchero
  • 1 cucchiaio sale grosso
  • noce moscata
  • alloro

Come si fa l’antipasto piemontese

La prima cosa da fare per preparare l’antipasto piemontese è preparare la linea: partiamo con il lavare e mondare tutte le verdure. Tagliatele poi in modo uniforme creando, per quanto possibile, dei pezzi che siano abbastanza simili: quindi peperoni, sedano carote in cubetti da 1,5-2 centimetri. Per quanto riguarda il cavolfiore armiamoci di pazienza e stacchiamo le cimette, invece i fagiolini vanno tagliati a metà. Se le cipolline non sono troppo grandi possono essere lasciate intere. 

Fatto questo dopo aver inciso la buccia, facciamo sbollentare i pomodori 1-2 minuti, per poi metterli in acqua e ghiaccio: così sarà più facile sbucciarli e quindi tagliarli a spicchi. 

Prendiamo un bel tegame capiente e mettiamoci olio, aceto, zucchero e alloro: accendiamo il fuoco e al primo bollore aggiungiamo i pomodori. Quando il sugo sobbolle, aggiungiamo anche carote e sedano. Passati 15 minuti aggiungiamo fagiolini e cavolfiore e dopo 10 minuti a fiamma media e con coperchio aggiungiamo le cipolline e dopo altri 10 minuti uniamo i peperoni e facciamo cuocere ancora 10 minuti. Regolate di sale, insaporite con la noce moscata e teniamo sul fuoco gli ultimi 10 minuti.  

Se avete ancora v

E’ tempo di mettere nei barattoli

L’antipasto piemontese è pronto dal punto di vista della cottura. Possiamo quindi distribuire il tutto nei barattoli che avrete sterilizzato in precedenza. Quando gli ingredienti si saranno raffreddati, coprite il tutto con olio e chiudete ermeticamente quindi passate alla pastorizzazione dei barattoli. Questo passaggio è estremamente importante e va eseguito con cura per evitare che nei barattoli si formino pericolosi microorganismi oppure che i vostri ingredienti non si conservino in modo adeguato. 

Pastorizzare con cura per conservare in modo corretto

Ci sono diverse tecniche di pastorizzazione e ci si può avvalere anche di appositi elettrodomestici che, con costi anche contenuti, ci fanno risparmiare tempo restituendoci un buon livello di sicurezza. Se invece non abbiamo una elettrodomestico per la pastorizzazione e sterilizzazione, possiamo avvalerci del sempre valido metodo della nonna che, se eseguito precisamente, ci dà risultati assicurati.

Una volta chiusi i barattoli ermeticamente mettiamoli in una grande pentola e poi copriamoli con abbondante acqua. Accendete il fuoco e fate bollire i barattoli per 30 minuti. Poi spegnete e lasciate i barattoli raffreddare l’acqua prima di toglierli e riporli in dispensa. Un consiglio: i barattoli in vetro possono essere riutilizzati, ma i tappi o coperchi vanno cambiati ogni volta perché le guarnizioni potrebbero aver perso la loro completa chiusura ermetica.