Il Comitato di redazione della testata giornalistica del Tg3 ha diffuso una nota in cui respinge con fermezza le accuse mosse da Lega e Fratelli d’Italia in merito alla morte di Giovanna Pedretti. “Accanimento mediatico su di lei, chiederemo conto ai vertici Rai” hanno commentato aspramente esponenti dei due partiti. La redazione non ci sta e ribatte a quelle che definisce accuse strumentali: “Abbiamo cercato la verità nel rispetto del pubblico“. Intanto, il senatore della Lega Giorgio Maria Bergesio annuncia l’intenzione di presentare un’interrogazione presso la commissione Vigilanza Rai. “Caso di cronaca trattato in maniera spropositata”, queste le motivazioni del leghista.
Il Tg3 respinge l’attacco di Lega e FdI sul caso Pedretti: “Le abbiamo dato possibilità di replica con toni cordiali e civili”
La polemica nasce dall’intervista realizzata dalla redazione del Tg3 alla titolare della pizzeria Le Vignole di Sant’Angelo Lodigiano, trovata cadavere ieri nelle acque del fiume Lambro, a poca distanza da casa. Durante il servizio, il giornalista aveva chiesto alla Pedretti di commentare le accuse che le erano state rivolte sul web in merito alla veridicità di una recensione sul suo locale politicamente scorretta a cui la ristoratrice aveva replicato, venendo poi ripresa dai numerosi media.
Lo chef Lorenzo Biagiarelli, compagno di Selvaggia Lucarelli, avrebbe messo in risalto alcune incongruenze dello screenshot della recensione incriminata. Come altri commentatori sul web, il cuoco ha avanzato il sospetto che tutta la vicenda fosse solo un’operazione di marketing montata ad arte per far pubblicità al locale. L’intervista realizzata dal Tg3 aveva dunque lo scopo di chiedere una replica alla Pedretti in merito a tali accuse. Le critiche l’hanno lasciata visibilmente sgomenta e attonita, ma nessuno immaginava un epilogo così tragico della vicenda.
Dopo le polemiche “Siamo tornati a intervistare la ristoratrice – ha specificato il Cdr del Tg3 – assicurandole la possibilità di spiegare e replicare, sempre con toni cordiali e civili”. I giornalisti si sono inoltre detti vicini alla famiglia nel lutto, respingendo con fermezza le accuse dei partiti della maggioranza, definite strumentali. “Continueremo soprattutto a fare domande – hanno poi concluso nella nota – dalla parte dei più fragili e senza gogne mediatiche”.
Le accuse di Lega e FdI: “Fermare l’attacco mediatico, in ballo c’è la vita delle persone”
Il deputato di Fratelli d’Italia Francesco Filini parla di “Un vero e proprio processo mediatico” riferendosi al servizio del Tg3, invitando il direttore Mario Orfeo a riflettere sul fatto che il servizio pubblico non dovrebbe dedicarsi a “gogne mediatiche”. Un male che sarebbe comune a molte altre trasmissioni Rai secondo Filini: “La deriva va fermata perché in ballo c’è la vita delle persone”.
Anche la Lega scende in campo, annunciando l’intenzione di presentare un’interrogazione alla commissione Vigilanza della Rai. A detta del senatore leghista Giorgio Maria Bergesio, promotore dell’iniziativa, il caso sarebbe stato esposto con eccessiva enfasi. “La storia è stata trattata dal Tg3 come lo scandalo del secolo” ha commentato Bergesio, capogruppo della Lega in Vigilanza Rai.
“Davvero una (presunta) recensione falsa meritava una polemica nazionale così avvelenata, su social e tg?” si è chiesto il ministro dei Trasporti, Matteo Salvini, anticipando così gli attacchi frontali dei partiti della maggioranza.
Tutta la redazione del Tg3 partecipa al dolore della famiglia per la scomparsa della signora Giovanna Pedretti, ristoratrice di Sant’Angelo Lodigiano. Come Cdr, visti gli attacchi di alcune forze politiche, vogliamo precisare alcuni punti a tutela della testata. E’ quanto si legge in un comunicato che spiega: il Tg3 ha dato risalto al post della signora Pedretti, in linea con quelli che storicamente sono i temi che contraddistinguono il giornale (la difesa dei diritti dei disabili e delle persone omosessuali), come tutti gli altri organi di stampa – agenzie, tv e siti Internet. Post che aveva ricevuto il plauso anche della ministra per le disabilità, Alessandra Locatelli. Quando poi, sempre sui social, sono stati sollevati dubbi sulla veridicità della storia, il Tg3 ha ritenuto doveroso, nel rispetto della verità e del proprio pubblico, tornare a intervistare la ristoratrice assicurandole, come facciamo quotidianamente, la possibilità di spiegare e replicare, sempre con toni cordiali e civili. Basta rivedere il servizio nella sua interezza. Fin qui la cronaca dei fatti. Il Cdr del Tg3, profondamente colpito da questa tragedia e partecipe al lutto della famiglia, non può che respingere fermamente le accuse strumentali mosse alla testata da esponenti politici di Lega e Fratelli d’Italia. I giornalisti del Tg3 hanno sempre dato e continueranno a dare notizie con scrupolo, sensibilità e serietà in ogni settore. Continueranno soprattutto a fare domande, senza costruire ‘Watergate ai danni dei più fragili’, che sono invece nel Dna della nostra missione di servizio pubblico, e senza ‘gogne mediatiche’
Nota del Cdr del Tg3
Il modo in cui è stato affrontato il caso della presunta recensione discriminatoria ricevuta dalla ristoratrice di Sant’Angelo Lodigiano da parte del Tg3, ha risvolti inquietanti alla luce del probabile suicidio della signora. Un vero e proprio processo mediatico sommario a cui purtroppo ci hanno abituato alcune trasmissioni Rai, solo che in questo caso potrebbe avere avuto conseguenze gravissime. Il Servizio pubblico non dovrebbe fare gogne mediatiche, il direttore Mario Orfeo dovrebbe riflettere molto sull’accaduto: è opportuno fermare questa deriva, perché in ballo c’è la vita delle persone
Francesco Filini, deputato di Fratelli d’Italia
La Lega presenterà un’interrogazione in commissione Vigilanza Rai per approfondire la vicenda della ristoratrice del Lodigiano: la storia di un presunto post fake è stata trattata dal Tg3 come lo scandalo del secolo. Una redazione è libera di esercitare il diritto di cronaca, urge però una riflessione sul principio di proporzionalità. Non ci pare che l’interesse sociale fosse tale da giustificare l’accanimento mediatico verso i protagonisti. Auspichiamo una presa di posizione da parte della Rai, anche alla luce di contratti e compensi sui quali intendiamo fare presto chiarezza
Giorgio Maria Bergesio, capogruppo della Lega in Vigilanza Rai