Il Dna isolato sulla rampa d’accesso al garage di via del Ciclamino, dove lo scorso 4 ottobre Pierina Paganelli fu trovata morta dopo essere stata accoltellata, sarebbe sconosciuto e non apparterrebbe a nessuno dei quattro sospettati per il delitto. Lo ha reso noto in esclusiva, nel corso dell’ultima puntata della trasmissione “Storie Italiane”, andata in onda oggi, 15 gennaio, su Rai 1, l’inviata Monica Arcadio, parlando anche di una misteriosa lettera anonima indirizzata alla nuora della 78enne, Manuela Bianchi.

Le ultime notizie sull’omicidio di Pierina Paganelli a “Storie Italiane”

Le tracce biologiche che erano state prelevate sulla scena del crimine e sul corpo di Pierina non apparterrebbero a nessuno dei quattro principali indiziati, ma a una persona completamente estranea,

ha riferito in esclusiva l’inviata Arcadio in collegamento con la giornalista Eleonora Daniele a “Storie Italiane“. Il riferimento è alle quattro persone (non indagate) finite nel mirino degli inquirenti perché sospettate di essere coinvolte nell’omicidio della 78enne Pierina Paganelli, consumatosi la sera del 3 ottobre scorso a Rimini.

Si tratta della nuora Manuela Bianchi, del fratello Loris e dei due vicini di casa Valeria Bartolucci e Louis Dassilva, presunto amante della prima, che avrebbero volontariamente prestato il loro consenso al prelievo del Dna per un confronto con quello rinvenuto dove è avvenuto il delitto.

Tutti e quattro, nel corso degli ultimi mesi, sono stati interrogati e sottoposti ad accertamenti. Tutti e quattro si sono proclamati innocenti, sostenendo di essere estranei ai fatti nonostante i dissapori avuti con l’anziana per motivi diversi. Manuela e Loris hanno sempre sostenuto di aver trascorso la serata dell’omicidio insieme alla figlia 16enne della prima.

Valeria e Loris avrebbero invece guardato un film sul divano, perché l’uomo era “dolorante” a causa di un incidente in moto avuto il giorno precedente mentre rincasava dal lavoro. Questa, almeno, la loro versione dei fatti.

La misteriosa lettera anonima indirizzata a Manuela Bianchi

Oltre alle importanti novità sul caso, nel corso della puntata sono stati mandati in onda a “Storie Italiane” anche alcuni stralci di una misteriosa lettera anonima indirizzata a Manuela Bianchi. Nella missiva, scritta a mano, Manuela – stando a quanto riporta Rimini Today – verrebbe accusata di essere la responsabile della morte della suocera.

Non mi interessa chi ha ucciso Pierina ma tu sei sempre colpevole, anche se sei complice. La pena di morte non c’è in Italia ma la meriteresti, meriti di fare tanti anni di carcere, anzi, che gettino via la chiave,

ci sarebbe scritto. Ma anche:

Perché tu e tuo marito se c’è crisi nella coppia non vi separate? Perché uccidere Pierina Paganelli? Non c’è perdono.

Sull’identità dell’autore non si hanno notizie. Ciò che si sa è che non è la prima volta che la donna viene presa di mira. Qualche mese fa una scritta con insulti sessisti era infatti apparsa sul portone dell’appartamento in cui vive insieme alla figlia e al marito Giuliano Saponi, tornato a casa dopo una lunga degenza a causa delle ferite riportate in seguito a un misterioso incidente subito a maggio e in cui potrebbe essere coinvolto un furgone bianco ripreso dalle telecamere.

Episodi gravissimi, che avrebbero reso la donna inquieta al punto di farle pensare di lasciare la palazzina di via del Ciclamino, dove abita anche il padre Duilio, nel cui appartamento furono sequestrati dei fazzoletti e degli asciugamani con possibili tracce di sangue.

Le dichiarazioni di Valeria Bartolucci sul marito Louis

Sempre ai microfoni di “Storie Italiane”, qualche giorno fa si era espressa sul delitto di Rimini anche Valeria Bartolucci.

Non andrei a dormire con un uomo che ritengo capace di uccidere una persona,

aveva detto ai giornalisti riferendosi al marito Louis, dicendo di credere alla sua innocenza. Saranno le indagini a fare luce sulla sua posizione e su quella degli altri sospettati, tenendo conto anche dei nuovi accertamenti. Se sono stati tirati in ballo è perché, secondo gli inquirenti, il killer di Pierina conosceva lei e le sue abitudini. Forse, addirittura, la odiava. Perché, altrimenti, le avrebbe tolto la vita con tanta violenza?

Se lo era chiesto anche l’investigatore privato Ezio Denti, inizialmente ingaggiato dai sospettati come consulente, in un’intervista rilasciata a Tag24 dopo aver rinunciato al suo incarico.