I Buoni Fruttiferi di Poste Italiane stanno guadagnando sempre più popolarità tra le famiglie italiane.

Circolano oltre 46 milioni di questi strumenti di risparmio, che sin dalla loro prima emissione nel 1924 sono stati considerati sicuri, affidabili e trasparenti, soprattutto in confronto ai BTP, ovvero i Buoni del Tesoro Poliennali.

I Buoni Fruttiferi non comportano costi di gestione, né commissioni di rimborso o collocamento, e offrono un tasso agevolato sugli interessi pari al 12,50%.

Buono Fruttifero Postale scaduto, cosa succede?

Alla scadenza, i Buoni fruttiferi postali consentono di ottenere sia il rimborso del capitale investito che degli interessi maturati. Ma quanto tempo si ha per riscuoterli?

È importante notare che la scadenza del titolo segna il momento in cui smette di generare interessi, diventando infruttifero. Da questa data in poi, il risparmiatore può richiederne il rimborso.

Se si tratta di Buoni Fruttiferi Postali dematerializzati, vengono rimborsati automaticamente alla scadenza, a favore del titolare, mediante accredito sul Libretto di Risparmio Postale o conto corrente BancoPosta di regolamento. L’unica condizione è che i buoni abbiano la stessa intestazione del conto di regolamento.

Per i titoli cartacei, è necessario controllare la scadenza del Buono, generalmente indicata sul retro. Nel caso di buoni più datati, è consigliabile verificare la data di scadenza e, eventualmente, la prescrizione.

In caso di difficoltà nella ricerca della scadenza, è consigliabile rivolgersi agli uffici postali o consultare i siti ufficiali di Poste Italiane e Cassa Depositi e Prestiti.

Controllare attentamente la scadenza è fondamentale anche per evitare problemi legati alla prescrizione, poiché ogni Buono può essere riscosso entro tale termine. Pertanto, prestare molta attenzione alla data di scadenza è cruciale.

Buono Fruttifero Postale: differenza tra scadenza e prescrizione

La scadenza rappresenta il termine successivo al quale il buono cessa di generare interessi, diventando quindi infruttifero.

D’altra parte, la prescrizione è la data entro cui è possibile esercitare il diritto e presentare la richiesta di rimborso.

La prescrizione si verifica dopo dieci anni dalla scadenza del titolo ed è costante, ossia non varia in base al tipo di titolo, a differenza della scadenza. Questa, infatti, varia a seconda del titolo sottoscritto.

Come riscuotere un Buono fruttifero postale prescritto?

Se vi siete ritrovati in possesso di un vecchio buono fruttifero e, al recarvi in Posta, avete scoperto che è ormai prescritto, non disperate: c’è ancora speranza.

È possibile ottenere il rimborso di un buono postale ormai prescritto seguendo una procedura specifica. Innanzitutto, è necessario inviare un reclamo a Poste Italiane. Successivamente, dopo 60 giorni, è possibile rivolgersi all’ABF (Arbitro Bancario Finanziario) della Banca d’Italia.

L’ABF si occupa di affrontare le problematiche e i contenziosi, risolvendo spesso la situazione a favore dei consumatori.