La prossima riunione della Banca Centrale Europea (BCE) il 25 gennaio suscita un interrogativo cruciale: quando avvierà una politica di taglio dei tassi di interesse?
Attualmente, con un costo del denaro al 4,5% e un tasso sui depositi al 4,00%, la BCE sembra aver completato il suo storico ciclo di rialzi dei tassi di interesse. Nonostante i 10 rialzi attuati dalla metà del 2022, l’Eurotower è in attesa di valutare gli impatti sull’economia, riconoscendo che i segni di tali aumenti sono visibili sulla domanda di credito e sulla crescita, come evidenziato nell’ultimo bollettino economico.
Attualmente, l’attenzione dei decisori politici si concentra sugli sviluppi salariali nella prima metà del 2024. Si cerca di capire se l’incremento del costo del lavoro ostacolerà o meno il rallentamento dell’inflazione fino all’obiettivo del 2%.
Il 2024 si prospetta come un anno impegnativo per la BCE. Gli investitori e i leader governativi attendono con ansia la riunione di gennaio e gli incontri successivi, mentre si intensificano le speculazioni su quali decisioni prenderanno Lagarde e gli altri riguardo alla riduzione dei tassi di interesse.
Tassi d’interesse in calo nel 2024?
Secondo un recente sondaggio condotto da economisti e riportato da Bloomberg, è previsto che la Banca Centrale Europea (BCE) ridurrà i tassi di interesse quattro volte nel corso dell’anno in corso, contribuendo a una rapida diminuzione dell’inflazione rispetto alle previsioni precedenti.
I tagli, stimati ciascuno a 25 punti base, dovrebbero iniziare da giugno, seguiti da ulteriori riduzioni a settembre, ottobre e dicembre, portando il tasso sui depositi al 3%. Questa proiezione è più conservativa rispetto alle aspettative degli investitori, che avevano ipotizzato sei tagli a partire da aprile.
La riunione di gennaio, dunque, probabilmente confermerà l’attuale tasso di interesse al 4,5%, riflettendo un approccio prudente e attendista.
Le previsioni sull’inflazione
Gli economisti prevedono ora un rallentamento più rapido dell’incremento dei prezzi, attestandosi al 2,3% nel corso del 2024. Questa revisione al ribasso, di 0,3 punti percentuali rispetto al sondaggio di dicembre, riflette una visione più cauta sulla traiettoria inflazionistica, con un’accelerazione prevista nel quarto trimestre fino a una media del 2,1% nel 2025.
Il tasso di inflazione core, che esclude componenti volatili come energia e cibo, è previsto in calo quest’anno, con una lieve crescita nel 2025, mantenendosi al di sopra dell’obiettivo della BCE del 2,2%.
Infine, l’indagine suggerisce che una recessione nella seconda metà del 2023 sarà seguita da una graduale ripresa, con la possibilità di un’accelerazione nel corso del 2024. Le aspettative di crescita sono rimaste stabili per il 2024, con un modesto aumento dello 0,1% previsto per il 2025.